Simone Sabbioni “Il sorriso? Solo a fine gara”

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Sembra passato un secolo da quando, appena entrato nel gruppo sportivo dell’Esercito, commentava a Swimbiz.it “Sarà una bella esperienza da raccontare un giorno, com’era una volta il servizio militare”. Ma dopo un 2015 semplicemente “Fantastico” Simone Sabbioni vuole più di qualche ricordo per i futuri nipoti “La cosa davvero positiva è che sono riuscito a migliorare costantemente i miei tempi. Sono cresciuto mentalmente, ma anche fisicamente”. Perché a volte la sola testa non basta, quando in acqua affronti certi colossi di extra confine “E’ vero, a bordo vasca capita che tu dica: questo è davvero grosso. Ma non dev’essere mai una scusa: in acqua tutto è proporzionato e, allenando bene il proprio corpo, si può sempre eccellere, si può fare”. L’ha dimostrato Gregorio Paltrinieri a Kazan, spingendo alla rotta un gigante come Sun Yang “Greg è stato prima un esempio e ora un amico per me. Sta davvero insegnando a tutta Italia quanto sia divertente fare nuoto”. I due azzurri, nel post gara, mettono sempre il sorriso, che a dir la verità in vasca muta in ghigno famelico “In acqua sorrido molto poco, perché voglio restare concentrato. E non si fanno prigionieri (ride)”. Un approccio vincente, sarà per questo che Sabbioni riceve premi e attenzioni fin dalle giovanili, un anno fa il Piotr Nurowski Prize(leggi qui) come miglior atleta under 18, intra sport, d’Europa. E con tanti fari accesi su di lui, il riminese non si nasconde dietro frasi di circostanza “Il rischio di ansia da prestazione in gara c’è sempre. Ma basta controllarlo, dimenticare quello che hai fatto quando ti posizioni al blocco. Nel mio caso, devo dire che queste cose mi stimolano più che spaventarmi”.
 
Clicca qui per leggere l'intervista a Luca Corsetti, tecnico di Simone Sabbioni.
 
moscarella@swimbiz.it

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