Tirando le somme della vicenda Rivolta

Copyright foto: ufficio stampa team insubrika

 
Dove ‘l sì suona. E il sì, in questo caso, è risuonato fin da quando Matteo Rivolta (secondo a dx in foto) chiese per la prima volta alla sua società, senza lasciarla, se potesse allenarsi a Roma. “Aveva già parlato in prima fase col tecnico Mirko Nozzolillo, che poi chiese il consenso dell’Aniene, come Matteo a noi - spiega a Swimbiz.it Luca Birigozzi (primo a dx in foto), ex calciatore nell’As Roma di Nils Liedholm e oggi presidente del Team Insubrika, società di Rivolta - io e Gianni Nagni, direttore  generale dell’Aniene, siamo sempre stati in sintonia per portare tutto a buon fine e abbiamo sempre voluto il bene del ragazzo”. La “trattativa”, semmai, verteva sul lessico più opportuno da usare “Per evitare strumentalizzazioni di qualche detrattore. Loro non volevano passare per squadra che ‘soffi’ atleti agli altri – mentre sul Team Insubrika – qualcuno ha detto che non saremmo in grado di gestire atleti d’alto livello, che chiedevamo all’Aniene di ‘parcheggiare’ il ragazzo. Frase assurda. Gianni Leoni ha portato Matteo Rivolta da 25° in Italia a 10° al mondo. L’anno scorso era secondo per il premio di miglior allenatore dell’anno. E’ l’unico, ai Mondiali di Kazan, ad aver portato entrambi i suoi atleti a migliorarsi e quest’anno, attraverso una sinergia, seguirà nella piscina di Busto Arsizio anche alcuni atleti del Team Lombardia”. Birigozzi aggiunge “Sono sempre dalla parte dell’atleta. Non amo che un presidente possa vincolare per otto anni un ragazzino alla sua società, magari spingendolo persino al ritiro, solo perché chiede di poter provare nuove esperienze. Da dirigente, auspico maggiore libertà”. Per questo, pur considerando “Un rischio la scelta di Matteo di cambiare proprio nell’anno olimpico, non abbiamo mai ostacolato la sua scelta. Augurandogli, anzi, di confermarsi anche quest’anno e nei prossimi”.
 
moscarella@swimbiz.it

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