Tra Italia e Giappone si misero gli inglesi

Tokyo 2020 Project, un’intesa tra British Swimming e il Giappone per portare un gruppo di giovani nuotatori britannici in training camp su suolo nipponico con l’obiettivo, espresso dalla Federazione alla BBC “Di accelerarne lo sviluppo da qui alle Olimpiadi di Tokyo 2020”. Una sbirciatina ai progetti italiani(leggi qui)? “In verità vorremmo creare una sinergia più profonda tra i due Paesi, rispetto a qualche training camp - commenta a Swimbiz Cesare Butini, Direttore Tecnico dell’Italnuoto – è ancora difficile far collimare i rispettivi programmi. Forse anche i nostri sforzi hanno aiutato il Giappone ad aprirsi verso gli inglesi; spero ci sia maggiore apertura anche verso quanto abbiamo chiesto e continuiamo a chiedere. Intanto, però, l’Italnuoto guarda anche in altre direzioni “Stiamo per concludere accordi con nazioni più vicine a noi, perché crediamo sia giusto continuare ad aprirci e confrontarci”. Discorso che riguarda gli Assoluti, più che i giovani “Il Giappone interessa per la loro grande attenzione alla tecnica, ma per i giovani preferisco valutazioni su territorio italiano: stiamo testando l’inserimento nella squadra Assoluta di atleti categoria Ragazzi, non per precocizzarne la specializzazione, ma per garantire fin da subito supporto e permettere una crescita graduale, ma non troppo lenta”. Anzi, Butini aggiunge “Sembra paradossale da dire, ma vogliamo tenere più ‘cauta’ la situazione giovanile, per avere poi frutti a lungo termine”. E nel discorso giovani s’inserisce anche  il progetto Take your marks, Swim your best di Arena e Fin(leggi qui) “C’è stato un po’ di ritardo, perché qualche atleta aveva rifiutato o era già legato, e purtroppo è un altro aspetto di precocità, ad altre situazioni. Ma entro novembre dovremmo avere i sei nomi selezionati”.

 

moscarella@swimbiz.it

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