Tutte nella stessa vasca: 100 metri da urlo in Arizona

Neanche in quei revival di vecchie glorie si potrebbe avere un assortimento di eccellenze (e bellezze) così esplosivo: Missy Franklin, Dana Vollmer, Jessica Hardy e Natalie Coughlin, tutte contro tutte quest’oggi (domani mattina in Italia) nei 100 m stile libero all’Arena Gran Prix di Mesa, Arizona. È il primo giorno di gare e gli olimpionici allo Skyline Aquatic Center sono ben 15, ma avere 4 medaglie d’oro nella distanza regina è un capolavoro agonistico e mediatico. Tutte e quattro sono specialiste di altri stili (Franklin e Coughlin dorso, Vollmer farfalla, Hardy rana), tutte e quattro hanno un record mondiale su altre distanze, ma i loro nomi sono già nella leggenda del nuoto americano e non si hanno dubbi che superino le batterie del mattino. Chissà in che ordine però. Missy, la giovanissima, la fortissima Missy. Natalie, la veterana, la più amata. Dana, assetata di rivincita e vittoria. Jessica, un botto per ripartire. Diverse motivazioni per saltare da quel blocchetto e prendersi lo scettro dei 100. E quando ricapiterà?
Uno poi che lo scettro l’ha strappato al più grande nuotatore di tutti i tempi non può astenersi dal raccontarlo ai quattro venti: Chad Le Clos, oro olimpico nei 200 farfalla davanti a sua maestà Phelps, scriverà un’autobiografia per far conoscere a tutti il suo percorso “incredibile”. “Unbelievable” sarà infatti il titolo del libro, in uscita nel 2014, dall’esclamazione in diretta tv di Le Clos senior dopo l’impresa del figlio a Londra. Aprendosi ai suoi ricordi d’infanzia, di piscina e di vittoria, Chad vuole motivare i suoi lettori a credere che nulla è impossibile, nemmeno battere per 5 centesimi di secondo uno squalo, di Baltimora.
Anche al Nord Europa si vuole pensare positivo e in grande. Il nuoto danese si è totalmente rifatto il look per impressionare non solo con le sue campionesse. Raggiungere finali mondiali anche in campo maschile sarà infatti il primo obiettivo del nuovo head coach federale Nick Juba, già mentore di giovani talenti inglesi come Adam Brown. Juba sarà affiancato da Shannon Rollason, responsabile del National Training Center, e non disdegnerà i consigli di Carles Subirana Rovira, che dopo aver allenato stelle spagnole come Mireia Belmonte e Rafael Munoz, vola in Danimarca alla guida del SIGMA Swim Club, una delle squadre più forti della patria del Lego. Tanti piccoli mattoncini per crescere e costruire il futuro.
 
caminada@swimbiz.it

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