Un Euroacquatico azzurro Presidente

Il punto acquatico - L'editoriale del direttore Christian Zicche

Il commento del direttore: Risultato storico per il nuoto azzurro. Paolo Barelli rieletto per la seconda volta al vertice europeo è una vittoria e un risultato dall'interessante parallelismo tra scelte sportive e politiche dell'Unione acquatica, che poi è per proiezione quella degli Stati della Confederazione Europea.

Copyright foto: Deepbluemedia

Non ha certamente bisogno del nostro endorsement, il Presidente rinnovato e rieletto europeo Paolo Barelli. Ma lasciatecelo dire francamente, la rielezione alla presidenza europea del nuoto è una soddisfazione che ci riempie di quel sano e motivato orgoglio tricolore che abbraccia tutto il nuoto, cinque discipline che sono la nostra famiglia, e si allarga a tutto lo sport italiano.  Non si può non condividere la soddisfazione e la felicità nel sentimento di avere un Presidente italiano alla guida europea, giusto sentimento nazionale in un’Europa degli Stati che proprio ora trova dal punto di vista politico forse il momento più difficile per un’Unione alla ricerca di scelte condivise che la proietteranno nel futuro, e proprio in questa ottica sportiva trarre dei parallelismi che certamente riflettono l’importanza di questa seconda elezione. Innanzitutto la percentuale elettiva di Paolo Barelli (77 voti contro i 27 del rivale olandese Heijningen), che l’assise del nuoto europeo a Londra ha dato del plebiscitario, al limite del bulgaro tanto per non scomodare gli amici di quel Paese dell’Est famosi in passato per percentuali, appunto, bulgare. Il segno che la Lega (Ligue) o federazione che si voglia europea è compatta come nemmeno mai la politica europea per un Presidente alla seconda rielezione.

Paolo Barelli e lo sfidante Erik van Heijningen (Giorgio Scala/Deepbluemedia)
Paolo Barelli e lo sfidante Erik van Heijningen (Giorgio Scala/Deepbluemedia)

Due i motivi, se facciamo essenzialmente valutazioni oggettive. Il primo riguarda la gestione economica di un apparato che Barelli prese da un importante passivo finanziario e non solo ha portato in pareggio, ma ha creato non solo le premesse, ma il volano che stabilisce pure premi in denaro per le manifestazioni europee. I numeri (positivi) sono un risultato da cui non si scappa, e anche in Europa squadra vincente non si cambia. Virtuoso mix di scelte strategiche, perché la Len ha nei prossimi quattro anni grandi sfide da portare avanti. E poi la politica, la scelta di gestire al meglio i rapporti e gli equilibri delle Federazioni non sempre, anzi spesso, non amalgamate da un medesimo interesse e pulsare comune. Il viaggiatore Barelli sempre con la valigia in mano, i rapporti curati fino alla “periferia” più lontana, gli angoli più remoti d’Europa. Ecco che gli europei in vasca corta in Israele, i primi storici, sono stati come dire l’ultimo dei successi di vasca e di rapporti barelliani. In ultima il nuoto italiano, biglietto da visita indiretto ma non secondario, la nostra vasca che proietta l’immagine di un Paese che seppur tra mille difficoltà sì è trasformato negli ultimi sedici anni crescendo come nessun altro, in rapporto al passato. Adesso tolta la giacca e la cravatta, per il neo rieletto Presidente europeo Barelli ritorna il maglione del lavoratore acquatico. Buon campionato europeo a tutti.

zicche@swimbiz.it

 

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