Un Marin in missione, olimpica

Copyright foto: Swimbiz.it

Negli ultimi due anni, ammette, era mentalmente “arrivato”. Ma ai Categoria dello scorso agosto, gli è scattato il ‘pallino’. “Ho nuotato 4’20”52 nei 400 misti, ai Mondiali di Kazan si entrava in finale con 4’15 – racconta, in esclusiva per Swimbiz.it, Luca Marin, argento mondiale nella distanza a Montreal 2005 - mi sono detto: vuoi vedere che se mi metto d’impegno e mi alleno seriamente…”. Prepara la sorpresa olimpica a Rio 2016? “Diciamo solo che, quando mi metto in testa qualcosa, è difficile fermarmi. E ai grandi appuntamenti dò sempre il meglio: anche a Londra 2012, ero tra i pochi finalisti azzurri”. E rieccolo tra vasca e palestra, un marin(e) in missione “Mentalmente concentrato, anche il fisico sta tornando” e reduce anche lui da un’altura, in Val Senales con l’Aniene al seguito del suo allenatore, Massimo Meloni, e del tecnico Gianluca Belfiore. “Io allenatore? – prosegue l’ex argento europeo e mondiale – al momento non mi vedo a respirare cloro anche nel post agonismo. Ad ogni modo, c’era la possibilità di fare il corso e prendere il brevetto(leggi qui) e l’ho colta. Non si sa mai”. Se il livello globale “Si è normalizzato rispetto ai tempi d’oro di Phelps e Lochte – i 400 misti restano una gara infinita, dove un fondamentale in più o in meno può ribaltare in un attimo il risultato - in Italia, dietro Turrini non vedo giovani punte per un ricambio imminente. E’ mutato il modo di allenare, ma forse anche il modo di soffrire dei ragazzi: nei misti devi davvero ‘farti il mazzo’, saper nuotare bene tutti gli stili”. E per liberare la mente, Marin ha trovato una valvola di sfogo “Nella televisione. Mi è sempre piaciuto mettermi alla prova in altri mondi oltre la vasca”. E davvero la generazione sua, di Federica Pellegrini, Filippo Magnini e tutti gli altri ha trasformato i medagliati in habitué della tv, delle copertine, delle pubblicità “La generazione Sidney 2000 ha creato un’onda, dato il via a un movimento. Noi l'abbiamo portato avanti”. Un consiglio a chi, come Gregorio Paltrinieri, si affacci alla fama? “Valutare ogni situazione, impedire che diventi distrazione. Nell’anno olimpico, ovviamente, meglio pensare a nuotare e basta. Per Paltrinieri Rio è l’occasione della vita, anche l’età è quella giusta”. E spesso la notorietà va a braccetto col gossip “Se Magnini venisse in Aniene(leggi qui)? No problem: ci parliamo, salutiamo ecc. La storia del 'triangolo' è di quattro anni fa, se non l’avessimo superata vorrebbe dire che non siamo cresciuti”. P.s. “Sono single e sto bene così”.
 
moscarella@swimbiz.it

Facebook
Twitter
LinkedIn
WhatsApp
Telegram