Una bacchetta per Linda Cerrutti, fata per un giorno e sincronetta nella vita

Copyright foto: Giorgio Scala-deepbluemedia

 Lei, oggi pomeriggio, farà di un sogno una realtà. “Partecipo a un progetto grazie al quale si realizzano i desideri dei giovanissimi: oggi verrà a trovarmi a Savona, Rebecca 10 anni di Milano, che ha chiesto di allenarsi con me- racconta a Swimbiz la campionessa di sincro Linda Cerruti- Lei sarà accompagnata dai genitori ma non sa nulla della sorpresa, ci incontreremo negli spogliatoi e poi entrerò in acqua con lei. E da questo ‘allenamento speciale’ nascerà un cortometraggio di 5 minuti, trasmesso su Odeon tv”. Dunque una nuova incursione in tv per la ventunenne sincronetta, dopo aver partecipato a  ‘Vite in apnea’ “con il quale in tanti hanno conosciuto il mio mondo e se capita di esser chiamata  per approfondire la conoscenza del mio sport ben volentieri”. Perché Linda coltiva la sua passione per il sincro da piccola, “quando ho cominciato con il singolo ci credevo poco, avevo paura. Ora non più, visto che  mi alleno tutti i giorni, provo, mi vedo nei video e  non sempre appaio  quello che sento di essere:  a volte mi sembra di fare una cosa bellissima e poi mi rendo conto che non è cosi e viceversa”. Ad aiutare la savonese fidanzata con un ragazzo “conosciuto in piscina perchè ovviamente sono sempre li” nella leadership in acqua è stato il lavoro con Zaccheo, “con il teatro, riusciamo a trascinarci una con l’altra: siamo più unite e comprendiamo a vicenda che l’aiuto di una compagna può farti crescere” e sulle performances di Linda- “sto imparando molto anche con esercizi  semplici: l’espressione  per me non è facile soprattutto in momenti di fatica, quando lo sguardo è perso nel vuoto e si nota fuori dall’acqua”.  E nonostante tutto, è una big del sincro, come una Federica Pellegrini o una Tania Cagnotto, “mi fa piacerissimo esser paragonata a loro” e lo ha dimostrato ampiamente anche agli scorsi Europei Berlinesi, “anche se i giudizi dei giudici sono sempre un po’ condizionati dai nomi della nazioni: una Russia, una Spagna che per anni si sono classificate tra le prime posizioni, è difficile, se in una gara fanno meno bene, farle  scendere”. Dunque poco oggettività? “Più che altro non si comprende se vale di più una difficoltà eseguita un po’ meno bene oppure un esercizio eseguito benissimo ma meno difficile. Ancora purtroppo  non si è ancora capito quale sia la sia cosa più importante”.
 
ugo@swimbiz.it

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