Rio 2016, i “costumoni” nel nuoto di fondo?

Un’Olimpiade alle porte, una possibile novità nei costumi. E un’inevitabile sensazione di déjà vu. Il portale specializzato Swimvortex.com segnala che Jan-Anders Manson, a capo della Commissione Fina per l’approvazione dei costumi, valuterebbe la possibilità di consentire l’uso della muta (wetsuit n.d.t.) nelle gare di nuoto in acque libere in cui la temperatura scenda sotto i 18-20° C. Limite minimo stabilito a seguito di uno studio dell’università di Portsmouth. Olimpiadi di Rio 2016 incluse, a leggere le parole del direttore esecutivo Fina, Cornel Marculescu, riportate dal sito “Sono spiacente, ma visto il poco tempo restante prima dei Giochi di Rio, dobbiamo prendere ogni misura necessaria a garantire la sicurezza degli atleti in relazione alla temperatura dell’acqua”. A Swimbiz.it il commento di Daniele Masala, docente all’Università degli Studi di Cassino, oro olimpico di pentathlon moderno a Los Angeles 1984, ma anche vice campione italiano dei 400 misti nel 1969. “Ne beneficerebbero indubbiamente atleti meno tecnici o molto pesanti. Di primo acchito, mi ricorda il famoso caso dei ‘costumoni’ nel nuoto in vasca – tuttavia – in quel caso il vero problema fu che la decisione di concedere i costumi in poliuretano fu presa dalla Fina all’improvviso, senza che la maggior parte degli atleti e delle aziende potesse adeguarsi”. Ora, quale che sarà la decisione finale nel nuoto di fondo “L’importante è che sia comunicata tempestivamente e diffusa in modo capillare tra atleti aziende. Lo sport è il mondo più democratico e meritocratico che esista: deve emergere sempre il migliore e, perché ciò avvenga, tutti devono partire alla pari”. Per Stefano Rubaudo, ex azzurro e oggi team manager dell'Italfondo "Non va valutata solo la temperatura, ma anche il campo gara. In un circuito chiuso, come a Londra 2012, si può nuotare senza muta anche a 18°. Ma a Copacabana ci sono correnti sottomarine di 4-5 nodi e la muta può evitare rischi - e la stessa temperatura dell'acqua - varia molto. Quando siamo stati a Rio, le donne hanno nuotato con 16°. Il giorno dopo gli uomini con 23°. Il mio consiglio è portare comunque le mute e, il giorno della gara, valutare se usarle o no. Forse atleti potenti come la Cunha ne beneficeranno, ma non si può rischiare una vita umana".

moscarella@swimbiz.it

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