Voce rauca (ma per carità non nominategli Antonio Conte) dopo due giorni di gare e una corsa in aeroporto per tornare a Caserta. “Ormai il Trofeo Città di Milano si può considerare il meeting italiano più importante del periodo inverno-primavera – commenta a Swimbiz Andrea Di Nino – un plauso va fatto agli organizzatori (la società Nuotatori Milanesi n.d.r.) che fanno un grande sforzo perché la piscina, a differenza del Foro Italico, non aiuta ad attirare tanti campioni italiani e stranieri. Ma ogni anno riescono a trovare la voglia, i fondi la disponibilità per un meeting di livello sempre superiore”. Dal punto di vista tecnico “Un grande livello generale; le prestazioni più impressionanti sono state quelle di Arianna Castiglioni(leggi qui)e degli atleti di Stefano Morini(leggi qui) – tra gli stranieri, l’olandese Ranomi Kromowidjojo non sembra ancora quella dei tempi migliori - a differenza della Heemskerk, sull’onda dei suoi titoli ai Mondiali in vasca corta di Doha, Ranomi viene dal cambio di allenatore e ha ripreso solo a gennaio. Penso che per lei questo sia più un anno di avvicinamento a Rio 2016, ma già ai Mondiali di Kazan la vedremo in forma ben diversa da Milano”. Per quanto riguarda il suo gruppo internazionale, Adn Swim Project “Siamo un po’ indietro, anche perché il gruppo era sparso tra i vari collegiali nazionali; Bovell e Tikhobaev sono arrivati solo questa settimana. Ma ora ho tutto il gruppo a disposizione e dobbiamo cercare il salto di qualità; già ai campionati danesi, tra quindici giorni, mi aspetto altre performances da tutti i ragazzi".
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