Di lui, Gianluigi Buffon ha detto che è il miglior portiere ogni epoca nella storia dello sport. Per il Settebello è il capitano, il leader azzurro che, dopo ogni rilancio del pallone, sprona e carica i suoi… Stefano Tempesti annuncia ufficialmente, al Secolo XIX, il suo ritiro dalla nazionale azzurra dopo le Olimpiadi di Rio 2016, anche se avvisa "Mai dire mai". Esempio perfetto di gigante buono, sorriso toscano da cui mai uscì una parola fuori posto, lo scorso gennaio a Swimbiz.it (leggi qui) diceva “Anche se è brutto parlare di Rio 2016 come la mia ultima Olimpiade, conti alla mano sarebbe la mia quinta... Sarebbe anche giusto lasciare il testimone ai più giovani – e già guardava avanti, quasi da dirigente – il mio sogno sarebbe restare nell'ambiente, sia nel Recco, sia in nazionale, e dare una mano per migliorare questo sport che sia a livello Fin, Len o Fina. Ci vogliono doti manageriali e di marketing, ma anche di chi questo sport l'ha vissuto e sofferto per una vita". La scrivania dovrà aspettare perché Santo Stefano potrebbe continuare a giocare nel suo Recco, che ieri vedeva esordire il francese naturalizzato italiano Michael Bodegas in nazionale azzurra. Quel Settebello di cui Tempesti è stato, e continua a essere, uno dei personaggi più riconoscibili oltre vasca dell’ultimo decennio. Dal 1999 a oggi, l’argento olimpico di Londra 2012 e l’oro mondiale di Shangai 2011 col tuffo in vasca del ct Campagna le medaglie più fulgide da appendere alla sua maglia azzurra. Con un ultimo capitolo ancora tutto da scrivere.
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