Allenare con un nome da santo. Meno utopico e più concreto,almeno in vasca: Stefano Morini nell'universo acquatico è il "Moro", e non è forse un caso che il figlio si chiami Tommaso? Un incrocio magico sulla via di Livorno, di scoglio come dice il nostro,confortata da tanto sano integralismo allenante. La magia del Moro è tutta qui, nei suoi taccuini rigorosamente scritti a matita, quasi un cult da collezione mistica "li ho tutti, anni e anni di allenamento, quando smetterò ( mai forse) ci scriverò un libro". Segreti e anime pie della bracciata, ma il Moro è così diretto: burbero quanto basta al tavolo degli allenatori del ristorante Al Pescatore sulla via di Ostia, emozionato alle lacrime per il bronzo mondiale del suo Greg Paltrinieri. Poi la missione da zio di Gabriele Detti europeo che scalda l'anima assoluta di una Riccione sulla via del Moro. Apre anche a Martina Caramignoli il suo nuovo segmento velocissimo al femminile, le ancelle del Moro che volano in acqua. Il passato? è passato dalla direzione della via Pellegrini, ma quanti e quante ( Bianconi , Laera) hanno seguito i suoi passi. C'è chi uscito dalla vasca allenante , vedi Cristina Chiuso, un pò lo riprese per le virate dei suoi. Ma è solo amore per il Moro, perchè oltre non puoi andare. Una bella storia, riassunta nel bracciale nero che il coach usa come contapassi tieninforma.La forma c'è ,e la concretezza dei risultati anche. Chissà cosa ne penserebbe il maestro Alberto Castagnetti di questo suo vice sempre più vincente con la passione a mille..
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