Adlington e la polemica tutt’altro che “british”

E’ tempo di polemiche – e anche non troppo velate – in casa Gran Bretagna. Rebecca Adlington, vincitrice di due delle tre medaglie britanniche ai recenti Giochi di Londra, ha reagito in modo non del tutto ortodosso al comportamento della Federazione Inglese, che ha lasciato il Team per 3 mesi senza allenatore, in seguito alle dimissioni dell’Head Coach Micheal Scott. “Vorrei sapere che fine faremo noi atleti – ha dichiarato una stizzita Adlington alla BBC – ci piacerebbe sapere a chi rivolgerci se abbiamo un problema o se ci accade qualcosa di particolare”. David Sparkes, il capo della British Swimming, ha chiesto un incontro immediato alla nuotatrice dopo le sue dichiarazioni pubbliche, definendolo - alla fine – come un “sano dibattito”. E inoltre, si è deciso che Sparkes incontrerà i big del nuoto britannico per definire la struttura e la nuova direzione dell’intero Team. Ma le dichiarazioni della Adlington hanno creato anche uno stuzzicante dibattito tutto interno alla squadra, in quanto non tutti i top atleti si sono trovati d’accordo con le parole della campionessa. Uno di questi è Michael Jamieson, vincitore dell’argento nei 200 rana a Londra, che ha difeso la Federazione, affermando che “fa bene a prendersi tutto il tempo per decidere a chi affidare la squadra. E’ importante avere un allenatore e qualcuno che sia in grado di fornirci consulenza e orientamento, ma ho fiducia nell’operato della Federazione e so che stanno cercando la persona giusta”. Il “british style”, almeno per un giorno, è andato in soffitta…
 
petrocelli@swimbiz.it

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