Ancora Australia. Belinda Hocking scossa e in pausa dal nuoto

Copyright foto: nick dale

L’espressione utilizzata da ‘The Australian’ è la medesima che usò Milorad Cavic, quando alla domanda di Swimbiz sulle motivazioni dietro al ritorno di Phelps(leggi qui) rispose “Una crisi esistenziale”. Una drammatica sequenza d’incidenti, in un climax d’intensità, accompagnò il finire del 2014 di Belinda Hocking, ventiquattrenne australiana già argento mondiale nel 2011. Dolori cronici a una spalla, distorsione al ginocchio, un incidente in auto… e una sera, mentre studiava a lume di candela, accidentalmente presero fuoco prima il suo maglione, poi tre dita di una mano . E più del dolore, la fulminò una sorta di rivelazione “Era qualcosa di spaventoso pensare che una cosa così semplice potesse mettere definitivamente fine alla mia carriera – le sue parole al quotidiano australiano – ho realizzato di aver dimenticato chi io sia, oltre il nuoto”. Per questo ha scelto di prendersi una pausa dalle piscine “Non è l’ideale, a soli 18 mesi dalle Olimpiadi di Rio 2016, ma devo ritrovare me stessa o rischio di andarmi nuovamente a schiantare con un’automobile”. E il nuoto australiano si conferma ricco di personalità complesse, di momenti di crisi per atleti ed ex atleti, dal tardivo coming out di Ian Thorpe(leggi qui) all’ex olimpionico Grant Hackett, che sogna un ritorno alle gare. Fino alle confessioni dell’ex tuffatrice, oro olimpico ad Atene 2004, Chantelle Michell, tormentata da ansie durante la sua carriera e da problemi personali e giudiziari dopo il ritiro(leggi qui).
 
moscarella@swimbiz.it

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