Anno nuovo, storie vecchie. Se si guarda all'attualità mediatica e al panorama americano si scorge un azzurro dai numeri importanti aggiornati nella formula NCAA ripresa oggi da Swimbiz: Andrea D'Arrigo , italo-romano-yankee , universitario della Florida, ma sopratutto oggetto del desiderio nel futuribile mondo dei top swimmers. Già, il ragazzotto(ne) diciannovenne ha dato prova mirabolante di sè oltre essersi definitivamente sviluppato in corta europea,e adesso si aggiungono i numeri quasi da gioco del lotto. Dai metri alle yards americane il passo è breve, e se in Usa nell'ogni tempo , da loro all-time, D'Arrigo è già terzo di sempre dietro Phelps e Conger tra la meglio gioventù acquatica, oplà ritorna il vecchio nuovo mai sopito adagio che lo vuole in equilibrio instabile da corsia. Su più fronti : gli americani versione Troy e forti del suo doppio passaporto, storia vecchia, se lo porterebbero volentieri a casa (di nazionale) con visione Kazan 2015, mentre in Italia un pò di sano nuotomercato di periodo riciccia fuori questioni di club. Storie vecchie anche queste. Se gli onori della cronaca a taglio Mitchell riguardavano qualche anno fa la Larus del presidente Cosimo D'Ambrosio e di coach Rossetto che si persero per strada ( si proprio loro che qualche anno prima investirono con successo e mirabolante fiuto in Filippo Magnini, soffiato a una miope visione della Rari Nantes Torino di Arnaldo Balleria che liberò senza progetto poco prima della Magno-esplosione) lasciandosi sfuggire il giovane virgulto, ora è il tempo di altre storie. Progetto, sempre lì si arriva. Questa volta è di sponda al Tevere, nella prestigiosa Aurelia del presidente De Pascale e Luigi Barelli con interessi a venire sull'atleta più prestigioso in società del momento. Già , quale sarà il progetto di club per D'Arrigo, che è già tutta una Mitch?
zicche@swimbiz.it
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