Australia under construction

Uno dall’hockey nostrano e l’altro dal nuoto inglese: Mark Anderson e Michael Scott sono ufficialmente i prescelti per ricostruire il movimento natatorio australiano, affogato dopo Londra in una serie di gorghi senza fine. Anderson sarà il nuovo Chief Executive Officer mentre Scott ricoprirà il ruolo di Director of High Performance. Entrambi hanno grande esperienza e il presidente della Federazione aussie Barclay Nettlefold si augura che questo possa essere “un altro passo positivo per la ricostruzione della struttura a monte del movimento per permettere ad atleti e allenatori di dare il loro meglio”. Mark Anderson dovrà saper ripetere nel nuoto il miracolo operato come CEO dell’hockey australiano, sport cresciuto esponenzialmente negli ultimi anni (la Nazionale maschile ha vinto la World Cup nel 2010 e la medaglia di bronzo a Londra). Per far ambientare meglio Anderson in “acqua” sarà fondamentale il contributo di Michael Scott, già performance director per la federazione di nuoto inglese, da cui ha divorziato lo scorso novembre. Con le sue parole esprime tutto l’orgoglio per essere ritornato in patria: “La nostra è una grande nazione di nuotatori. Sono sicuro che tutti siamo consapevoli della sfida che ci attende e io farò il possibile per aiutare atleti e allenatori a vincerla”. Le frasi di circostanza di entrambi sul grande lavoro svolto dalla Federazione, stridono con i pessimi risultati delle Olimpiadi, con le polemiche legate a doping e mafia, con il vuoto di cariche che solo ora comincia a essere riempito, sotto la spinta degli imminenti appuntamenti nazionali e mondiali. Forse la strada giusta è stata imboccata ma ora dall’alto della piramide bisogna scendere alla base, a bordo vasca e riportare in temperature l’acqua bollente degli scandali australiani.
 
caminada@swimbiz.it

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