Camille Muffat, mai più in una piscina

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Il massimo che si concede è seguire a distanza le gesta delle sue ex compagne del Nizza e della nazionale, come chi scruti la riva opposta di un fiume invalicabile. Perché ormai sembra questa l’immagine che Camille Muffat, venticinque anni e un oro olimpico nel palmarès, ha delle piscine, delle corsie, delle vasche. Il 12 luglio 2014, l’annuncio del ritiro che gelò la sua Francia; a ottobre rifiutò con decisione anche l’idea di diventare allenatrice(leggi qui), dichiarando “Non sopporterei che i nuotatori non esigessero da se' stessi quel che pretendevo da me quando diventai campionessa olimpica". Ieri sera, in occasione delle celebrazioni dello sport nizzardo, ha spento ogni possibile speranza di un ‘ritorno a sorpresa’ “Ha detto che non metterà più piede in una piscina” racconta a Swimbiz il giornalista Clément Bigois, presente alla cerimonia. Ma la Francia sente la mancanza della Muffat? “Una campionessa olimpica mancherà sempre. Ma si è chiusa una pagina per il nuoto francese, dobbiamo pensare alle giovani emergenti”. E alla nuova direzione tecnica nazionale, affidata non a uno sportivo in senso stretto, ma a Jacques Favre, che ha più un curriculum amministrativo “E viene dalla pallanuoto”. Per esattezza, dal Cercle des Nageurs de Marseille, come buona parte della nazionale maschile di nuoto, come Romain Barnier, che dei Bleus è capo allenatore “Ufficioso, ma de facto - sottolinea Bigois – ma nonostante la folta presenza di marsigliesi, non penso ci saranno conflitti d’interessi: senza Nizza, ad esempio, attualmente non ci sarebbe una nazionale femminile; Stravius sta ad Amiens, Agnel a Mulhouse…”. Lo stesso Favre, per dare un segnale positivo in questo senso, si è trasferito da Marsiglia a Parigi. Ma forse anche lui, come Camille Muffat, ogni tanto darà una fugace occhiata, da lontano, alla sua vecchia squadra.
 
moscarella@swimbiz.it
 

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