Corrado Detti, una finale olimpica nell’orgoglio di un padre

Copyright foto: il tirreno

“Emozione? Direi di più. Ansia a dir poco. Ansia terribile. Sono più teso della gara dei 400 stile. La sento ancora di più. Io spero in una medaglia, poi vediamo di che colore”. E' certamente emozionato Corrado Detti, padre orgoglioso di Gabriele, alfiere azzurro che stanotte darà la caccia ad una medaglia nella gara olimpica dei 1500a Rio. “Sento Gabri ogni sera e l'ho trovato tranquillo. Sicuramente più di me. Sono al lavoro all'Elba e sono giorni pieni d’impegni. Se fossi a casa sarebbe meglio, ma sono talmente contento di avere mio figlio impegnato in gare olimpiche e vincitore di medaglie(leggi qui), che va bene così”. L'esperienza olimpica ha inorgoglito particolarmente Corrado, che non ha sentito al telefono suo cognato, Stefano Morini (zio e allenatore di Gabriele): “no, non ci siamo sentiti con il “Moro”. Forse mia moglie con mia cognata, la moglie di Stefano, ma preferisco non disturbarlo, altrimenti si arrabbia (ride, n.d.r.)”. Papà Corrado pensa già al futuro di Gabriele e non nasconde l'idea di seguirlo nei Giochi futuri: “sì, assolutamente. Non sono potuto andare in Brasile, ma in Giappone a Tokyo nel 2020 ci sarò. Non perderò questa occasione, anche se fossero stati in Australia. E poi, magari, in quella del 2024 potrebbero essere a Roma. Sarebbe bellissimo. Certo lì sarà un fatto politico, ma se dovesse essere, ci sarò. E poi, veniamo sempre ad Ostia al centro Federale e perciò la strada di Roma la conosciamo bene”.

guarnieri@swimbiz.it

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