Crisi in Brasile, a rischio “taglio” i campionati invernali di nuoto

Uno straordinario 2015 per gli sport acquatici in Italia e nel mondo - oltre 6.8 miliardi di telespettatori per i Mondiali di Kazan 2015 - sta per volgere al termine. Sale l’adrenalina per le Olimpiadi di Rio De Janeiro del prossimo anno, eppure il Brasile affronta il 2016 come a uno degli anni più duri della sua storia recente. Un’analisi pubblicata oggi su MilanoFinanza evidenzia come nel prossimo anno tutte le economie emergenti del pianeta avranno una lieve crescita. Tutte tranne il Brasile per il quale, anzi, è previsto un arretramento. In molti grandi centri la criminalità, ha spiegato l’ex fondista italo-brasiliano Stefano Rubaudo a Swimbiz.it, raggiunge cifre da guerra in Afghanistan per numero di omicidi e scontri a fuoco. Mentre la vicina Argentina sogna una svolta sotto la nuova presidenza, in Brasile è stato chiesto l’impeachment - i cui lavori sono stati sospesi fino al 16 dicembre, segnala Sporteconomy.it, da un giudice della Corte Suprema - per il presidente Dilma Rousseff che nega qualsiasi coinvolgimento nell’affaire Petrobras. Un mastodontico scandalo-corruzione legato al colosso petrolifero nazionale che continua ad allargarsi e ha trascinato il Paese in una crisi economica. Crisi che il comitato organizzatore di Rio 2016 nega possa avere effetti negativi sull’Olimpiade stessa(leggi qui). Il nuoto brasiliano, però, già sta pagando dazio. Globoesporte.com segnala che la Federnuoto brasiliana sta pensando di cancellare i campionati nazionali invernali, per problemi finanziari, del 2016. I fondi olimpici hanno indubbiamente permesso investimenti nel settore e crescita dei risultati. Ma si teme che, conclusa l’Olimpiade, finisca la magia. Il nazionale Henrique Rodrigues dichiarò a Swimbiz.it “Ho paura che dopo Rio 2016 ci aspettino ‘tempi bui’, che i fondi governativi arriveranno solo per i medagliati”. E in molti contestano l’uso di quei soldi per pagare Katinka Hosszu o Femke Heemskerk perché nuotassero per i club brasiliani ai campionati nazionali(leggi qui), invece di sviluppare infrastrutture e nuoto giovanile. Ma c’è anche chi difende la linea straniera. L’ex ct del Settebello Ratko Rudic guida oggi la nazionale maschile brasiliana di pallanuoto, ricca di europei con doppio passaporto e a Swimbiz.it spiegò così la scelta “Solo un modello di nazionale competitiva e un grande risultato possono lanciare questo sport in Brasile. E siamo già un traino per il movimento giovanile”.
 
moscarella@swimbiz.it

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