Croci e delizie di un Commissario Tecnico

Copyright foto: ufficio stampa finp

Molte società non capiscono che oggi è più facile ricevere contributi per lo sport paralimpico, rispetto a quello olimpico “Parole di un certo Malagò Giovanni - ricorda Riccardo Vernole, raggiunto telefonicamente da Swimbiz.it – il nuoto paralimpico ha conquistato sponsor e la copertura Rai grazie ai risultati. Se chiediamo d’incrementare il budget, è per crescere ancora: poter, ad esempio, tenere un collegiale pre Rio”. Moderno amanuense sempre chino sulla tastiera “Sono a metà della programmazione stagionale. Ma criteri e ranking sono sempre in continua evoluzione e il momento più ‘quieto’ è, paradossalmente, il giorno di gara, quando è la vasca a parlare – commenta il Ct della nazionale Finp – e nel nuoto può spuntare il campione dell’ultima ora. Ma capita anche a noi, come con Vincenzo Boni”. Con la stagione delle Paralimpiadi sull’uscio federale, le medaglie parlano già di un quadriennio storico. Il movimento non dipende più dalle sole punte “Anche se sarei felice se Cecilia Camellini scegliesse di puntare a Rio(leggi qui)”. Ma, come Ct, Vernole vuole anche di più. Dagli atleti e dal mondo attorno a loro “La collaborazione con la Fin e il Dt Cesare Butini(leggi qui) è proficua, ma va potenziata con una capillare sinergia nelle piscine italiane. Aumenteremmo  così il bacino di atleti e, ne sono convinto, potremmo arrivare a Tokyo 2020 da superpotenza natatoria – e parlando di spazi acqua – mi auguro si capisca che, con tutto il rispetto, un Morlacchi possa avere la precedenza, per corsie e orari d’allenamento, su un normo a caccia dei Categoria”. C’è anche chi, nello sport paralimpico, teme queste contaminazioni “I dubbi sono legittimi, le chiusure a prescindere no. Ben venga la società che apre una sezione paralimpica, se il progetto è serio e non sulla carta; idem per gli sponsor. L’importante è impostare un lavoro mirato e graduale: persino al Santa Lucia – associazione sportiva paralimpica - facevamo selezione”. Finché, il mese scorso, Vernole ha raccontato dalle colonne del Messaggero la chiusura della sezione nuoto, la più forte d’Italia, per problemi economici “Negli anni abbiamo prodotto spirito agonistico, vivacizzando i campionati. Perciò non voglio solo ‘accasare’ i ragazzi in una squadra. Voglio promuovere l’importanza sociale di questo sport per qualunque disabile lo pratichi”.
 
moscarella@swimbiz.it

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