Decreto Cio, il Tricolore è salvo. Federica Pellegrini: “Non levateci l’orgoglio più bello”

 

“Erano pronti a qualsiasi tipo di protesta”. Il presidente del Coni Giovanni Malagò lo ha detto in conferenza stampa al Foro Italico, nel pomeriggio del 26 gennaio. Un giorno importante per lo sport italiano. Il giorno del sollievo. Il decreto legge approvato dal Consiglio dei Ministri la mattina della  stessa giornata della svolta, ha scongiurato il peggio. E il peggio che si poteva stagliare all’orizzonte del mondo sportivo italiano erano la sanzioni del Cio. 

Niente bandiera tricolore alle Olimpiadi di Tokyo e niente inno. Problemi economici e organizzativi anche per i Giochi Invernali di Milano e Cortina. Tutto passato. Tutto risolto. Con gioia convinta e immensa anche di Thomas Bach: “Sono felice”. Lo aveva  detto a Malagò per telefono, nei minuti successivi all’approvazione del ‘decreto Cio’. L’Italia è uno dei comitato olimpici internazionali maggiormente ben voluti dal Cio olimpico, maggiormente rispettati e omaggiati.  Sarebbe stato uno smacco per gli azzurri andare a Tokyo senza identità nazionale. “Adesso il Coni è autonomo”. Il Presidente del Coni è stato immediatamente chiaro davanti alla stampa. Un periodo difficile per lo sport olimpico e paralimpico quello del 2020 e del 2021, insieme a quello ‘di base’ che  sta soffrendo le chiusure degli impianti sportivi e delle discipline destinate alle regioni e alle province italiane. 

Sta studiando il  Governo una  soluzione anche per questo. Ci sono i finanziamenti per i tamponi e le spese sanitarie. Spadafora lo ha annunciato negli scorsi giorni. E mentre allora lo sport di base attende, quello olimpico esulta. Gli atleti hanno la loro bandiera da sventolare.  Dipende solo dal loro cuore adesso. Ce la faranno a trionfare a Tokyo? Prima di tutto, si  spera che le Olimpiadi si svolgano in un’atmosfera di normalità e di sicurezza augurabili. E poi le gare. In tanti hanno dimostrato la loro sofferenza nelle ore precedenti.

Anche Federica Pellegrini lo ha aveva espresso nelle sue stories personali social e dopo l’approvazione del decreto sono giunte le  sue parole. Un appello accorato della Divina campionessa olimpica di Pechino nei 200 metri: “Non levateci mai il tricolore dal petto”. Lo sa bene Federica. Come lo sanno perfettamente anche i  suoi compagni di Nazionale e non solo  di nuoto. Il Settebello campione del mondo avrebbe partecipato alle Olimpiadi senza il verde, il bianco e il rosso. Che torneo sarebbe stato per la squadra di Sandro Campagna? E per gli altri azzurri? Benedetta Pilato avrebbe esordito ai primi Giochi della vita  senza il suo Paese  a rappresentarla. L’incubo è finito però. E quel provvedimento pronto sul tavolo del Cio, come Thomas Bach ha indicato alla stampa nella  giornata di ieri, avrebbe distrutto i  sogni dell’Italia Team e il mondo dello sport italiano. 

Si è risolta la più spinosa questione della storia tra Cio e Coni, evidentemente. Passando per il Governo. Dal 2018 la legge delega doveva essere modificata. E nel 2019 i seguenti provvedimenti presi non avevano risolto la vicenda, come richiesto dal Cio. Anche la riforma ha fatto del  suo. E il Coni sempre lì, svuotato dei suoi poteri gestionali ed economici. Adesso il Coni è autonomo e i 150 dipendenti di Sport e Salute passeranno ad esso, insieme ad altre questioni che  dovranno essere perfezionate. Il primo passo è stato fatto e il progetto definitivo di un Coni fuori dalla politica sarà appoggiato e approvato dal Parlamento, nei prossimi giorni: “Il Coni è un ente dentro la vita del Paese. Dentro al Paese”. Lo ha sottolineato Malagò. E  con sollievo ha ricevuto i messaggi di gioia degli atleti azzurri. Pronti a prendere quel tricolore in mano. Chi sarà l’atleta portabandiera che lo porterà in alto alle cerimonie olimpiche di Tokyo? Sicuramente lo  stato d’animo sarà molto speciale, come particolare sarà una partecipazione ai Giochi, in un periodo difficile. 

Vorranno vincere per il loro Paese gli atleti italiani. Nuotatori, pallanuotisti, tuffatori. E vorranno trionfare anche per dare voce allo sport di base. Perché in fondo i campioni di oggi sono stati i bambini di ieri, che hanno cominciato dalla base. Avranno anche quel mondo nel cuore e sulla bandiera. Un Tricolore sognato e agognato. Forza Italia Team acquatica.

giorgi@swimbiz.it

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