Diego, l’uomo che perscrutava la mente acquatica

Era un personaggio, il professor Diego Polani.

Almeno per me, ma credo per molti altri, richiamava quasi un fumetto nella sua professione, quella dello psicologo clinico. Aveva, per così dire, le physique di role dello scienziato che perscrutava la mente acquatica.

E la sua rotondità fisica importante unita a scompigliatissimo capello con barba e baffi quasi a dire che sì, forse, metteva allegria solo a vederlo. Ma poi, nella professione tirava fuori il meglio della sua passione.

Mente e acqua, perché a vederlo pareva impossibile pensarlo sopra a un trampolino, tuffatore in gioventù, ma poi era da una famiglia di giudici arbitri del sincro che veniva. Come dire una sorta di dna di famiglia, che esprimeva la sua continua ricerca del dove migliorare le performance della mente dei suoi atleti.

Si perché l’indole acquatica si miscelava in quella che oggi è una professione imprescindibile nel raggiungimento del risultato sportivo, e di cui Diego sarà per sempre uno dei primi ad aver intuito il passaggio fondamentale.

Il prof Polani, perché insegnava alla Università Europea di Roma, per la Federazione Nuoto era anche docente del settore istruzione tecnica.

Belin, come mi verrebbe da dirgli. Perché il suo essere genovese -mai mitigato dalla lunga militanza romana- lo ha portato via troppo presto.

E me lo immagino tra i trampolini delle nuvole suggerirmi un coccodrillo all’altezza, conciso- “scrivi di me bene mi raccomando”- che più che un invito è la conferma della sua simpatia e umanità.

Ciao Diego

 

zicche@swimbiz.it

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