Doping Russia, la Fina “Prese precauzioni, 80% dei test analizzati in laboratori esteri”

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Già lo scorso anno, una video-inchiesta della tv tedesca Ard aveva lanciato accuse di doping di Stato in Russia. Ma dopo il report delle indagini ufficiali dell’Agenzia Mondiale Antidoping (Wada), la questione ha assunto un peso internazionale, sollevando un vespaio sulla Federatletica russa e minacce di chiudere le porte olimpiche di Rio 2016 agli atleti russi. In un comunicato ufficiale, la Fédération Internationale de Natation esprime “Preoccupazione” dopo il report della Commissione Wada, ma subito precisa come negli sport acquatici si siano prese precauzioni “Durante i Mondiali di Kazan 2015, sono stati analizzati 457 campioni di urina e 188 di sangue, più 418 ulteriori campioni di sangue per il programma Passaporto Biologico”. Come annunciato ancor prima dell’inizio della manifestazione(leggi qui) “I campioni sono stati analizzati nel laboratorio accreditato dalla Wada a Mosca, ma sotto la supervisione di osservatori indipendenti dai laboratori di Barcellona e Londra – inoltre, ogni singolo campione analizzato a Mosca – sarà trasferito nel laboratorio accredito dalla Wada a Barcellona”. Per quanto riguarda i controlli a sorpresa, la Fina dichiara che “Sono condotti dalla Idtm, una compagnia svedese indipendente”. Nell’inchiesta Wada, si parla anche di un laboratorio-ombra che avrebbe fatto arrivare alla struttura di Mosca solo campioni “puliti”. La Fina commenta al proposito che nel 2015 “Per precauzione l'80% dei campioni raccolti in Russia sono stati analizzati nei laboratori di Barcellona in Spagna e Köln in Germania”. E mentre il governo russo e quello americano si lanciano accuse di segno politico, la Fina aggiunge che i test per gli atleti che risiedono o si allenano al di fuori dell’Europa “Sono stati analizzati nei laboratori accreditati dalla Wada a Salt Lake City, Stati Uniti e Montreal, Canada”. Al termine del comunicato, il presidente Fina Julio Maglione (in foto con Putin a Kazan) dichiara che “La Fina è impegnata a fare tutto il possibile per diventare lo sport più pulito al mondo”.
 
moscarella@swimbiz.it

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