E alla fine la chiamarono Loredana

Copyright foto: Swimbiz

 Per lei, la pallanuoto è stata un amore a prima vista. “Una sera, casualmente, ho visto una partita e subito mi sono appassionata - lo racconta a Swimbiz Loredana Sparano, capitana della nazionale femminile di pallanuoto Under 19. “Ho lasciato il nuoto per diventare portiere di una squadra femminile di pallanuoto”. Un ruolo che Loredana ha scelto autonomamente, “un po’ spinge ad essere solitari, anche se caratterialmente non lo sono”. Solare e tenace, cresce pian piano con la convocazione in nazionale giovanile, fino all’esordio ai Mondiali di Barcellona 2013(leggi qui) nella Nazionale Assoluta del ct Conti, “ma sono ancora giovane (19 anni) per farne parte a pieno titolo: spero per le Olimpiadi 2016”. Loredana si sofferma anche sulla sua storia personale, “sono stata adottata a 40 giorni di vita da una famiglia di Napoli che adoro; sono stati loro i miei genitori. Di quelli naturali non ho alcun ricordo: so solo che mio padre è napoletano e mia madre, credo, africana. In futuro mi piacerebbe scoprire la loro identità. Loro mi avevano chiamata Fabiana all’anagrafe, ma ora per tutti - parenti e amici - sono Loredana”. Stasera, dalle 19, difenderà la sua porta dagli attacchi inglesi e da buon Capitano e più esperta del gruppo, per il numero di presenze in nazionale, commenta gli Europei in corso, “Siamo capitate in un girone alla nostra portata e abbiamo mostrato un buon approccio alla gara. La Gran Bretagna è squadra di un certo livello. Nei due test di questi giorni con Olanda e Spagna, ci siamo comportate bene”. Rito scaramantico? “Musica dance nel pre partita”.
 
ugo@swimbiz.it

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