Cambiano le epoche, ma il dragone allunga sempre una zampa sulla vicina penisola. E’ la Cina di Sun Yang, ma anche del velocista Ning Zetao (47”70 nei 100 stile maschili, 3° crono mondiale 2014) a farsi notare agli Asian Games di Incheon, Corea del Sud. Come si fa notare un piccolo sponsor che, dalla cuffia del gigante Sun (foto), si è sparso ovunque: sui cartelloni, sulle divise dei giudici di gara, delegati, volontari; persino chi ha portato la torcia di apertura indossava il marchio sulle uniformi. E i media locali non hanno mancato di bacchettare, non senza una punta di orgoglio nazionale, i colossi coreani per essersi fatti ‘soffiare’ “Per mancanza di aggressività” la sponsorhip di un evento che unisce nel Paese tutta l’Asia. Ma il più deluso è certo Park Tae-Hwan: oro olimpico e mondiale, ancora primatista dell’anno sui 400 stile, non riesce a trovare la via dell’oro in casa sua. Anzi, nella piscina che porta il suo nome “Era abituato a nuotare in meeting all’estero, ora sta soffrendo la pressione. E forza troppo la sua nuotata” ha spiegato il suo allenatore Michael Bohl. Non una chimera nel nuoto: poche settimane fa era Cesar Cielo a nuotare contratto una finale 50 stile libero davanti al pubblico brasiliano, troppo ansioso di cercare il record mondiale(leggi qui).
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