Su e giù per il Belpaese natatorio, dove la voglia di acqua e piscine non conosce confini: siamo stati a Lamezia Terme, Calabria, dove Michele hall of fame D’Oppido ristabilirà il concetto di agonismo in una regione desiderosa di spingere sull’acceleratore competitivo. E siamo arrivati nella Granda piemontese di Cuneo, ieri, imbellettata come non mai per il Bernabeu acquatico della piscina appena inaugurata. Il tagliatore di nastro ufficiale Gregorio Paltrinieri si è gustato l’ovazione dei più mille intervenuti: costumino calato e cinquanta metri in passerella al ritmo dei bianchi cavalli lilipuzziani, quelli che a Vienna a Capodanno fanno tutto rallentato. E’ qui la festa? ho chiesto a una hostess sorridente, quelle che fanno accomodare in prima fila i notabili pronti all’occasione a sfoderare il costumino che aleggia nell’aria. Il nuoto va, le amministrazioni pure, tutti contenti dei poli ad ampio respiro acquatico. E noi siamo contenti, anche se poi su investimenti così importanti fermarsi alle 8 corsie pare un po’ limitativo, visto che il dieci è il numero perfetto non solo su un campo di calcio. In bocca al lupo a tutti da Sud a Nord, sperando di vedere magari nel prossimo futuro qualche impianto meno cemento e più prefabbricato monta e smonta, ma questa è un’altra storia, se si pensa anche ai grandi eventi. Complimenti a Luca Albonico, che nella Granda Land acquatica tenterà la carta della tradizione del nuoto piemontese fuori dei confini sabaudi. Applausi e flash, nastri e discorsi, e domani la dolce vita natatoria si traferirà nella Capitale per celebrare il Mondiale appena concluso. Giusto il tempo per un‘altra festa e sarà anno olimpico. Poi tutti in coperta, accappatoi calati, con la cuffia che tutte le feste porta via.
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