Due giorni fa, il comunicato con cui Arena annunciava pubblicamente il ritiro dei codici d’autorizzazione per una serie di costumi che avevano riportato un problema di permeabilità. Nella nottata italiana, il via libera di Usa Swimming, senza che vengano riconosciuti eventuali record, fino al 2 giugno, giornata finale del Grand Prix di Santa Clara. Enrico Maria Tricarico, direttore generale della filiale italiana di Arena (nel c.v. vanta aziende come Poltrona Frau, Bolton Manitoba, Procter&Gamble), ha concesso un’intervista esclusiva a Swimbiz, per raccontare cosa sia successo “Rispetto ad altre federazioni, Usa Swimming è meno vincolata alle direttive Fina e per ottenere una deroga è bastato un confronto tra la federazione internazionale, che ha riconosciuto la trasparenza da noi dimostrata con il comunicato di lunedì, e gli Americani”. Più complessa la situazione in Europa, ma Arena conta di risolvere a breve “E’ dell’ultim’ora la conferma che anche la Germania ci ha concesso l’utilizzo di questi costumi, in questo caso fino al 21 luglio. Per quanto riguarda l’Italia, per statuto Fin i costumi autorizzati sono quelli che a sua volta ha autorizzato la Fina: perciò o viene modificato lo statuto Fin, oppure aspettiamo che la Fina rilasci una deroga”. In ogni caso, a precisa domanda di Swimbiz, Tricarico esclude che il misundertanding sia nato sotto la spinta di qualche competitor “Perché il difetto è stato riscontrato durante normali controlli Fina. Devo, però, segnalare che alcuni siti, e qualcuno è finanziato da nostri rivali commerciali, hanno riportato gravi inesattezze: ad esempio che già a Londra alcuni costumi fossero fallati; oppure che abbiamo chiesto aiuto alla Fin, quando è stata la Federazione a contattarci dopo diverse telefonate di consumatori bisognosi di chiarimenti”. A proposito dei consumatori, Arena sta provvedendo a soddisfare le richieste con i costumi Carbon-Pro Mark 2, sviluppati già a luglio e non sono soggetti alle problematiche riscontrate in alcuni modelli della prima generazione.
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