Giovanni Izzo, da ranocchio a principe degli stili

Copyright foto: ufficio stampa arena

Giovanni Izzo, una delle giovani promettenti stelle del nuoto italiano che parteciperà ai prossimi European Games di Baku, in Azerbaijan(leggi qui), si racconta a Swimbiz. “Sarà una competizione molta bella, sono convinto di aver lavorato bene fino ad ora”— ci spiega Giovanni— “e spero di fare grandi risultati dimostrando in una gara di questo livello internazionale le mie potenzialità“. Sui possibili rivali “temo gli ucraini e i russi, per le loro capacità”- anche se, a essere sinceri - “mi sono concentrato più su me stesso". Il suo sogno, naturalmente, le Olimpiadi, forse non Rio 2016, ma sicuramente Tokyo 2020. Attualmente fa parte del progetto, ideato dal connubio Arena-FIN, “Swim Your Best”(leggi qui): “E’ stata una grande occasione per me, soprattutto potermi confrontare con altri ragazzi come Giuseppe Guttuso, con cui condivido le gare”. Dal punto di vista personale, dichiara Izzo: “Ha migliorato molto il mio approccio alle gare e allenamenti grazie anche alla mia tutor, Lisa Fissneider”— continua— “ci confrontiamo su tutto”. Un progetto nel quale Arena, sponsor tecnico federale, “coccola” e supporta  a 360° gradi i giovani atleti. Ma facciamo un flashback, agli inizi della storia d’amore tra Izzo e il nuoto: “è nata guardando e iniziando a nuotare con mia madre che faceva acqua gym e mia sorella Marianna che faceva nuoto agonistico. E’ iniziato per gioco, poi piano piano mi è piaciuto“. Ha iniziato la sua carriera da ranista, dove ha incominciato a vincere le prime gare nei 100 e 200 rana e a stabilire i primi record. Sia per festeggiare questi traguardi, sia per una scommessa vinta con la madre: “mi sono fatto tatuare un principe ranocchio e sotto ho inserito le iniziali dei miei familiari”. Ma essendo “eclettico di natura”— cosi dichiara Izzo - “ho sempre fatto bene tutti gli stili, salvo qualche pecca nel dorso”. Infatti lo scorso anno stabilì a Roma il nuovo record 50 stile Ragazzi (22”70), ma ammette: “non abbandono la rana perché non mi piace lasciare le cose. Dò tutto me stesso”.
 
facchini@swimbiz.it
 

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