I Giochi Mediterranei del “turco” Rosso

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E’ partita ufficialmente la spedizione azzurra (Nazionali di nuoto e pallanuoto) per la città turca di Mersin, in Turchia, dove si svolgerà la 17esima edizione dei Giochi del Mediterraneo. Subito in gara il Settebello campione del mondo e vice campione olimpico in carica guidato da Sandro Campagna, che esordirà oggi pomeriggio alle 18 contro la Francia nella prima giornata del girone A. Le gare di nuoto, invece, avranno inizio venerdì: in totale sono 46 i convocati azzurri, 26 ragazze e 20 uomini. L’Italia del nuoto ha un ottimo ruolino di marcia in questa competizione, avendo conquistato finora ben 382 medaglie, tra cui 159 d’oro, 123 d’argento e 110 di bronzo. L’edizione record, secondo le statistiche fornite dalla FIN, è stata quella di Latakia, in Siria, del 1987 con 24 ori, 13 argenti e 8 bronzi. Per la seconda volta nella storia i Giochi del Mediterraneo si svolgono in Turchia, dopo l’edizione del 1971 tenutasi a Izmir. Il paese orientale è in crescita, sta facendo tanti investimenti nello sport per allinearsi agli altri paesi europei, e questi Giochi rappresentano una mini Olimpiade. Ma il lavoro è ancora solo all’inizio e c’è tanta strada ancora da percorrere, secondo un allenatore che ha deciso di espatriare proprio in Turchia per proseguire la sua esperienza. Parliamo di Corrado Rosso, neo tecnico del centro federale di Kayseri, città di 1 milione di abitanti, lontando dai tumulti che stanno affliggendo il Paese: “Sono a capo di un progetto di pilota che parte da Kayseri e che intende diffondersi nel resto della Turchia – ha spiegato Rosso a Swimbiz – guido una schiera di 20 allenatori che devono allevare e far crescere giovani atleti”. La Turchia è un paese ambizioso, secondo Rosso – “ci sono strutture avveniristiche, il problema è rappresentato dai metodi di allenamento obsoleti: c’è davvero tanto lavoro da fare”. I Giochi del Mediterraneo? Rosso ha un’idea precisa: “Per i dirigenti turchi hanno la stessa importanza di un’Olimpiade, ma il livello tecnico è talmente basso che ogni medaglia conquistata sarà ricordata come un evento storico. Va bene investire, ma manca completamente la cultura del lavoro e della programmazione, mi impegnerò per far sì che il tutto possa cambiare in meglio”.
 
petrocelli@swimbiz.it

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