Il buco nell’acqua, gli effetti della crisi su nuoto e pallanuoto in Grecia

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E’ notizia degli ultimi giorni l’aggravarsi della crisi economico-finanziaria in Grecia. Nonostante il capo di governo Alexis Tsipras da una parte cerchi di rinegoziare il debito greco nei confronti di nazioni e banche europee, fino minacciare l’uscita dalla moneta unica, dall’altra parte, rassicurando il proprio popolo. Ma la situazione si fa sempre più drammatica, oggi la banca centrale greca ha annunciato che fino al 7 luglio le banche non saranno attive. Il periodo di difficoltà ha colpito anche il mondo sportivo, compreso quello natatorio. Causando, come afferma l’atleta greco di origine bulgare Kristian Gkolomeev su gazzetta.gr, difficoltà ad allenarsi. Dovute alla disorganizzazione, ma specialmente alla mancanza di risorse monetarie per salvaguardare strutture e staff tecnico, costringendo i migliori atleti greci come la farfallista dei 100m Anna Ntountounaki a trasferirsi in America per allenarsi e partecipare alle gare di qualificazione ai mondiali di Kazan. A Swimbiz.it interviene Alessandro Campagna, attuale Ct del Settebello, che dal 2003 al 2008 ha guidato la nazionale ellenica: “Me ne sono andato quando la crisi non aveva ancora colpito il mondo sportivo, ma vedere atleti andare ad allenarsi all’estero è una cosa oggigiorno naturale. Anche gli italiani vanno negli Stati Uniti”. Infatti due giovani pallanuotisti italiani sono andati a giocare nelle squadre dei colleges americani. Cristiano Mirarchi che gioca per il Settebello(leggi qui) e Luca Cupido che, invece, ha scelto la nazionale americana. Sostiene Campagna: “E’ un problema di prospettiva futura se l’America ha impianti e personale di alta qualità” — continua il Ct — “In Grecia poi questa situazione è accentuata dal fatto che le prospettive di lavoro nel loro Paese sono bassissime. A maggior ragione chi ha opportunità va in America”
 
facchini@swimbiz.it

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