Il delfino di Palermo

Palermo. Importante città-porto del Sud, quinto comune italiano per popolazione dopo Roma, Milano, Napoli e Torino. Città di mare, di turismo, di ricchezze architettoniche e culturali. Una città incastonata in una terra difficile, condizionata da piaghe e problemi  di complessa entità. Ma anche una città ricca di persone che si danno da fare giorno dopo giorno, per uscire dalla crisi, per portare finalmente qualcosa di buono. Lo sport, come sempre, ne è una prova tangibile. E la storia dello sport porta sempre con sé delle pagine da raccontare, anche le più piccole e sconosciute. Questa è la storia di un ragazzino palermitano di soli 14 anni. Parliamo ovviamente di nuoto. Di una passione che cresce quotidianamente. Andrea Facciolà, classe 1999, fa parte del gruppo Polisportiva Palermo 90. Il suo allenatore è Paolo Catania, il condottiero di una schiera di giovani atleti dal sicuro avvenire. A Palermo non è facile fare attività natatoria. La piscina comunale, una struttura apparentemente all’avanguardia, chiude e riapre i cancelli con disarmante facilità: malfunzionamento degli impianti, gestione approssimativa, danni non adeguatamente riparati. La conseguenza è che tutte le società, Polisportiva compresa, sono periodicamente costrette ad emigrare verso strutture private, incidendo pesantemente sui costi e non riuscendo ad organizzare un’oculata programmazione dell’attività agonistica. Nonostante questo, Paolo Catania sta allevando Andrea. E, visti i risultati, lo sta facendo anche alla grande. Andrea è un talento. Purissimo. Nella Categoria 1° anno Ragazzi è già campione regionale in carica dei 50, 100, 400 e 1500 stile libero, oltre che dei 100 e 200 farfalla durante gli ultimi campionati di categoria svoltisi a Paternò. Non solo. Ha già ottenuto il pass per i campionati italiani giovanili di Riccione del 25-27 marzo, dove si presenterà con il primo tempo di qualificazione nei 100, 200 e 1500 stile libero e con ottimi piazzamenti nei 50 e 400 stile libero e 100 e 200 farfalla. Stiamo parlando, dunque, di un vero e proprio baby-fenomeno dell’acqua. Un fenomeno che rischia di restare, però, “un pesce fuor d’acqua”. Palermo, sveglia.
 
petrocelli@swimbiz.it

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