Il manager? E’ come uno sprinter

Copyright foto: Fabio Ferrari-La Presse

Il nuotatore. Attore centrale "in competizione per il 90% del tempo, rispetto al 10% di un allenatore". E poi l’adrenalina, la camera di chiamata come la sala d'attesa prima del Consiglio d’amministrazione, e il marchio di fabbrica come l’eccentrica, ma efficace bracciata di Florent Manaudou. E’ già interessante che il quotidiano economico Les Echos abbia scelto proprio un nuotatore come metro di paragone per il lavoro di un manager “Ma, del resto, solo in Italia si usa unicamente il calcio come metafora sportiva - fa notare a Swimbiz Marco Aloi, Direttore Sportivo di Adn Swim Project - e io andrei oltre: il manager ricorda un velocista, di nuoto o dell’atletica, per l’estrema cura dei dettagli. Anzi, in Francia e in Inghilterra i Direttori Tecnici di molte federazioni sportive non sono allenatori, ma manager, perché dotati di una visione più ampia. E con ottimi risultati”. Perché gli obiettivi restano sempre in primo luogo tecnici; l’organizzazione professionale e di sponsorship è un necessario corollario “Così è in Adn: gli atleti arrivano qui, anche dopo esperienze in America, attirati dal progetto tecnico, replicabile in altre realtà sportive italiane ed estere. Trentaquattro medaglie lo testimoniano. Come un’università della velocità, raccogliamo specialisti di ogni settore, cosa che persino negli sport di squadra è più tipica delle nazionali che non dei club. E creando così un ambiente capace di far migliorare i nuovi arrivati dopo solo otto settimane – come Oleg Tikhobaev, 2° nel world rank 2014 nei 50 stile (21”05) ai campionati russi – e, nonostante qualcuno dica che siamo specializzati solo nei 50, Korotyshkin (50”10) e Fesikov (50”55) hanno preso oro e argento nei 100 farfalla”. 
 
moscarella@swimbiz.it

Facebook
Twitter
LinkedIn
WhatsApp
Telegram