Il Mondo Acquatico di Patrizia : Il grande cuore di Greg illumina l’Olimpo.

Copyright foto: DeepBlueMedia per Federnuoto

Era finito in una palude, è riemerso con prepotenza. La malattia gli aveva fatto vedere le stelline, Tokyo gli ha restituito il sorriso. La mononucleosi gli aveva spezzato le forze un mese fa, ma lui non ha mai mollato.

Dieci km al giorno anche nei giorni più bui, testa bassa a caricare, come i fondisti più temerari. Perché se non vuoi soffrire ti devi allenare. Sembra un ossimoro, è in realtà la supercompensazione quotidiana di chi è consapevole che solo se lavori non affondi.

Il meraviglioso argento di Gregorio Paltrinieri è la ciliegina su un miracolo costruito con pazienza e umiltà quando tutto sembrava crollare.

Agli Europei era sulla cresta dell’onda, nei giorni di Riccione ci era finito sotto. «Non è facile tornare nelle retrovie quando sei davanti come dio». Com’era diventato profondo il mare.

Annaspava tra i cavalloni più duri Gregorio, lui che nelle acque agitate di solito ci sguazza. Ma sono i cavalloni che ti insegnano a guadare la tempesta, non la calma piatta.

Fabrizio Antonelli lo aveva detto proprio a Swimbiz nei giorni del Sette Colli: Gregorio è consapevole di essere in una palude e che deve attraversarla.

Lo ha fatto, lo sto ancora facendo, lui che è abituato ad entrare in piscina con gli stivali ancora sporchi di fango (altra metafora usata dal suo tecnico), una vita che dalla vasca si tuffa in mare e viceversa, in moto perpetuo.

Il Paltrinieri degli Europei ieri notte sarebbe arrivato primo. Ma la storia non si fa con i se e con i ma. La storia si scrive con la grinta di chi non si arrende mai.

E dalle paludi si tira su con il coraggio di allenamenti massacranti, sotto il carico perenne di una determinazione fuori dai bordi. Capace di risalire la corrente, anche quando il vento è più contrario di sempre.

Con il cuore prima (e oltre) che con la testa. Ci sono argenti che sono come l’oro.

Questo di Gregorio, se possibile, vale ancora di più. E lascia senza fiato, come la parte centrale dell’allenamento più duro.

E non abbiamo bisogno di parole per spiegare quello che si prova.

E non abbiamo bisogno di parole per spiegare quello è nascosto in fondo al nostro cuore.

 

Patrizia Nettis per Swimbiz.it

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