Il mondo acquatico di Patrizia: la magia di Roma aspettando Tokyo

Giorgia Palmas stringe la piccola Mia in braccio e disegna cuori con le dita verso il suo Magnini. Lui risponde con un bacio volante mentre si gode dal bordo vasca la serie più veloce dei 100 stile. Ritratto di famiglia dalla piscina più bella del mondo, di un re Magno che ha perso la corona dei tempi migliori (nel senso cronometrico dell’espressione), ma non lo scettro del più amato. Cuori e baci un po’ ovunque nella seconda giornata del «Sette Colli» dove la temperatura dell’affetto è salita anche più di quella metereologica. E’ il calore finalmente ritrovato del pubblico che si sbraccia dalla tribuna per applaudire alla tenacia di Sarah Sjostrom che stravince i 100 farfalla ricomponendo la frattura di una carriera stellare che l’infortunio al gomito delle scorse settimane non è riuscita (fortunatamente) a scomporre. E’ il calore delle ragazzine che impazziscono per la Divina, che la supplicano per una cuffia e lei che risponde: «Domani, ve lo prometto, mi serve per l’ultima gara». E’ l’amore per una applauditissima Pilato che se non fa almeno un record ogni 50 rana in cui gareggia non è contenta. Benedetta questa ragazza che ha messo la firma anche sul primato del «Sette Colli», l’unico che le mancava dopo aver abbassato tutti gli altri: europei, mondiali, di categoria. E poi applausi a volontà per i soliti Martinenghi e Quadarella dominatori assoluti dei 100 rana e degli 800 stile e per uno straordinario Ceccon nei 100 stile. Applausi che hanno rotto il silenzio della pandemia con un fragore di entusiasmo che mancava. Un ricongiungimento di amorosi sensi tra vasche e tribune, tra pubblico e atleti. Serve ai campioni in vasca, serve a tutti noi. Per virare di nuovo verso una ritrovata normalità. Aspettando Tokyo.

Patrizia Nettis per Swimbiz.it

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