Il mondo acquatico di Patrizia: la rana italiana sul tetto del mondo tra Tete e Benny ( che si emoziona )

Che fossimo un popolo di ranisti lo abbiamo sempre saputo. Ma le conferme fanno sempre bene all’autostima. Se il buongiorno (l’oro) si vede dal pomeriggio (il titolo mondiale di Martinenghi e le ambizioni da primo posto di Benedetta Pilato), la straordinaria gara di Tete di oggi può essere l’antipasto del pranzo di domani. «Sto più in ansia per le gare di Niccolò che per le mie», dice la piccola Benny con gli occhi lucidi per la gioia. E meno male, verrebbe da dire. Perché se i risultati delle emozioni per gli amici sono un secondo tempo in finale per se stessi, vuol dire che l’affetto per la squadra carica e aiuta a fare ancora di più. Non che Pilato abbia bisogno di stimoli, ma l’adrenalina del gruppo aiuta certamente a migliorare se stessi. E allora godiamoci questo straordinario oro di Martinenghi nell’attesa (e nella speranza) che possa arrivare una medaglia per Benny anche nella distanza che non è la sua preferita, ma in cui è cresciuta molto. Le premesse ci sono tutte: non solo quelle matematiche del cronometro che la pone tra le favorite, ma anche quelle scaramantiche dei talismani portafortuna. Nella Duna Arena di Budapest Benny ha conquistato il record del mondo nei 50 rana un anno fa. Oggi prova a fare il doppio sulla doppia distanza. Due è sempre meglio che uno.

Patrizia Nettis per Swimbiz

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