Il Rio nero

Copyright foto: reuters

Suggestione o ragionevole timore? Meritata o meno, è sempre difficile togliersi di dosso “un’etichetta”. E Rio de Janeiro sta tentando di strapparne molte, in vista delle Olimpiadi del prossimo anno. Criminalità dilagante? Investimenti nella sicurezza, tra risorse umane e tecnologiche, che si tratti di contrastare piccoli scippatori o cyber-criminali in grado di violare la privacy e persino l’identità di spettatori e addetti ai lavori. Accuse di mancato rispetto dei diritti umani nei cantieri dei Mondiali di calcio 2014? Ecco le assicurazioni del governo riguardo all’etica sociale(leggi qui), nonché al rispetto dei tempi previsti, nella costruzione degli impianti olimpici. A dir la verità solo la seconda promessa, e con grande fatica, sembra potrà essere mantenuta. La città offre persino corsi gratuiti d’inglese ai tassisti. L’inquinamento delle acque di Rio? Due anni fa, la denuncia dell’Associated Press(leggi qui) che parlò di “Batteri coliformi fecali 16 volte superiore al livello di guardia”  nel circuito che ospiterà il nuoto in acque libere. La locale università di belle arti ha realizzato diverse sculture con i rifiuti, per sensibilizzare il mondo al problema(gallery). In questo caso, la risposta promessa dal governo fu di nascondere la spazzatura “sotto il tappeto”: una flotta di chiatte per ripulire l’acqua. Probabile che l’operazione sarà ripetuta più volte nei giorni precedenti le gare di fondo e degli altri sport che si terranno a Copacabana. Ma intanto la Gazzetta dello Sport riporta di canoisti e velisti ricoverati dopo essersi immersi. Greenpeace nel 2002(leggi qui) denunciò la presenza di zinco, rame e persino mercurio in quelle acque. Ma non sarebbe la prima volta che l’Italfondo vada incontro a situazioni di potenziale rischio, sempre affrontate da professionisti. Nel 2013, a Hong Kong, Bolzonello fu colpito da un virus intestinale, mentre negli Emirati Arabi il pericolo è costituito dalla temperatura dell’acqua(leggi qui). In vista di Rio 2016 Stefano Rubaudo, italo-brasiliano e Team Manager dell’Italfondo per sdrammatizzare twitta “Più che l'inquinamento, fa sorridere il macchinoso percorso della 10km”(gallery).
 
moscarella@swimbiz.it

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