L’infinita Pellegrini, come Federer e Muhammad Alì

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La donna che visse due volte. Il paragone con il bellissimo film di Alfred Hitchcock ci sta tutto per la festeggiata di oggi, Federica Pellegrini. Proprio la campionessa di Spinea, nata sotto il segno del Leone (personalità a gogò of course...), ha avuto brevi momenti di black out sempre seguiti da grandi ritorni, con discese ardite e risalite, risorgendo come l'Araba Fenice che ha tatuato sulla pelle. Federica ha avuto la costanza di non mollare ed arrendersi, alla sorte, ai momenti no e al tempo. Dopo i giochi di Londra 2012, quando persino si pensava ad un suo ritiro. E poi dopo Rio 2016, capace di essere una "Highlander" delle piscine e ruggire da brava capotribù, battendo l’enfante prodige a stelle e strisce Katie Ledecky, sui suoi amati 200 stile. Immortale come i campioni veri. Come Muhammad Alì, in grado di tornare campione del Mondo per ben tre volte, anche dopo crisi di ogni genere (il rifiuto del Vietnam, e la sconfitta con Joe Frazier). O come un altro super eroe dello sport, Roger Federer, anche lui abile a rinascere dalle proprie ceneri e a vincere Wimbledon (come Federica, nei 200, il suo terreno di caccia) per l'ottava volta e a 36 anni. Tutti campioni, tutti fenomeni, di fortissima longevità. Il paragone non è arbitrario. Il dna del campionissimo emerge in maniera imperiosa. Si è allenata anche oggi, giorno del suo ventinovesimo compleanno. Federica come Roger e Alì. Campioni che segnano un'epoca.

guarnieri@swimbiz.it

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