Italia “ospite” dei francesi, in vena di riflessioni

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Tutti Marsiglia, ‘corte’ acquatica di Francia tra nuoto, soprattutto la nazionale maschile, e pallanuoto. Se Nizza ha deluso e Amiens ha visto una lieve crescita, il Golden Tour francese(leggi qui) dovrebbe avere nel Meeting Méditerranée il suo fiore all’occhiello, una tappa ricca di stranieri (anche italiani) da oggi a domenica 8 marzo. “Al raduno di Tenerife ci siamo anche allenati con loro” ricordava di recente a Swimbiz Michele Santucci(leggi qui); ora lui e gli altri velocisti azzurri affronteranno Manaudou, Metella & co in vasca. Intanto, la federnuoto francese sembra particolarmente interessata alla condizione dei propri tecnici. Al meeting di Nizza, il 15% dei premi in denaro degli atleti andavano ai loro allenatori, come premio e aiuto a una professione tanto importante quanto, spesso, sottovalutata. In un brainstorming sul sito federale, i tecnici dei ‘galletti’ esprimono il proprio punto di vista “Per me allenare non significa ‘covare’ un atleta, ma portarlo al punto di sapersi autogestire - dichiara Denis Auguin, ex allenatore del pluri medagliato Alain Bernard, ma il collega di origini greche Christos Paparrodopoulos aggiunge – alcuni hanno più bisogno di essere continuamente incoraggiati e rassicurati”. Per Stéphane Lecat, oggi responsabile del fondo ed ex tecnico di Malia Metella (sorella del farfallista Mehdy) “La competizione non è la parte migliore della nostra professione: siamo poco più che osservatori, salvo necessità di un nostro intervento; ad esempio, se riteniamo che l’atleta non sia nelle migliori condizioni – anzi, la competizione – mette alla prova il rapporto, estremamente fragile, tra tecnico e atleta”.
 
moscarella@swimbiz.it

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