La Kazan Arena è una bolgia. La russa Yulija Efimova torna a una semifinale mondiale, in casa, dopo una lunga squalifica. E subito trova il primo tempo per la finale, 1'05"60. ripartendo da dove aveva lasciato: duello mondiale con la lituana Ruta Meilutyte (1'05"64) che grida "Crazy!", emozionata di nuotare in uno stadio di calcio dove il rumore del pubblico fa venire agli atleti più brividi del freddo russo. Un'Efimova tornata da una lunga squalifica per doping - un'ingenuità, ha decretato la Fina(leggi qui) - ma il pubblico della sua patria la guarda ancora con ammirazione per la sua rana e per quel fisico da top model. E per una belle, c'è anche una bete, il bestiale Florent Manaudou che, ancora una volta, sottomette la vasca alla legge della potenza pura: 22"97 nella finale dei 50 farfalla, davanti allo specialista brasiliano Nicholas Santos (23"09) e all'eterno magiaro Laszlo Cseh, 23"15 ex aequo col polacco Konrad Czerniak. Ai Mondiali di Melbourne 2007 il Messaggero titolava "La bella... e il coreano" a firma di Christian Zicche, oggi Direttore di Swimbiz.it: in quel caso i protagonisti erano Laure Manaudou, sorella di Florent, e Park Tae-whan, sbucato dal nulla per l'oro nei 400 stile.
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