Dice il saggio che la forza e la dimensione di una nazione nell’ambito natatorio si concentra in un numero e in una distanza: quattro per duecento, staffetta perfetta. E se sulla perfezione del caso abbiamo dato in passato al saggio come Italia risposte adeguate, oggi è tutta una cabala. In vasca corta il turbillon natatorio in materia esprime primi flash. A Massarosa vince in mattinata Marco Belotti( 1’44”84) ancora lontano dal tempo di chiamata mondiale a Doha (1’43”9) ma già bello carico di pensieri in virtù della staffetta “penso che non siano dei pazzi” a microfono aperto ( Rai) e chi deve convocare avrà abbozzato un sorriso. Sorriso che illumina il barbuto Filippo Magnini, sempre lì a mordicchiare al secondo posto, sensazioni da capitano infiammato- alla spalla- ma che da lunedi inserirà lo scarico. Dove arriverà lo sa solo lui, condottiero dei quattro per. Col punto interrogativo di tutti gli altri, compreso l’americano de Roma D’Arrigo che avremmo con gran piacere visto in azione nella vasca da Grand Prix: un talentuso jolly fondamentale nella cabalistica duecentesca
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