Paolo Bossini modello Dante Alighieri, Italnuoto come la Divina commedia agli Europei di Netanya. Italnuoto tripla trazione: speranza, carità e “Fede, una sicurezza. Nessuna costante come lei nei 200 e ha un ritorno devastante che obbliga le avversarie ad accelerare, inutilmente, nelle prime vasche”. Fede in Pellegrini anche per le Olimpiadi “Può tenerle testa giusto Ledecky; anche Sjostrom… se la nuoterà davvero. Ma dopo anni da suo compagno di squadra, so che Federica andrà a Rio senza scherzi o limiti: vorrà far rimbombare il suo nome”. E’ fede anche in Marco Orsi “Se nuota i 100 di domani come la semifinale di oggi, non ce n’è per nessuno: aveva ancora invidiabili riserve energetiche, nonostante il passaggio veloce – e in Matteo Rivolta - solido e in continua crescita. Oggi si è rivisto anche un ottimo Piero Codia e i due possono stimolarsi a vicenda”. Speranza virtù accostata a Fabio Scozzoli “Ieri ‘chiamavo’ un 57” basso nei 100 rana ed è arrivato. Penso sia in linea col lavoro che sta svolgendo, ma sa bene che dovrà scendere molto col tempo – con un parterre di avversari che - non so cos’abbiano mangiato in questi anni, ma sono agguerritissimi. Come Koch, un po’ strano a vedersi, ma non teme nessuno”. E poi c'è la carità, intesa come generosità dimostrata in vasca “Della velocità, oggi oro in mista, solidissima. Bocchia potrebbe sparare 21”4 e 21”5 all’infinito”. Ma anche di tre azzurre uscite da una sorta di limbo in cui erano cadute per motivi diversi “Ilaria Bianchi domani potrebbe superare il suo tempo dell’oro mondiale. Ilaria Scarcella, due decimi dal podio, seguita dal mio ex coach Massimo Meloni, allenatore da A maiuscola. Ed Elena Gemo, 26” e rotti nei 50 dorso è un tempo notevole – la allena Mirko Nozzolillo – nome che sta tornando spesso. Per lui la chiave è la serenità che trasmette agli atleti e penso che gliela 'ruberò' per allenare i miei ragazzi”.
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