L’unione fa la forza, parola di Titley

Per migliorare il livello di un team, se ne inventano di tutti i colori. Anche quella di riunire in un appartamento tutti i migliori allenatori e discutere insieme, decidere nuove tecniche, teorizzare nuovi schemi. E’ quello che è accaduto in Canada. L’idea è di Ben Titley, coach britannico attualmente in carica nello stato del Nord America, che è deciso ad utilizzare tutti i metodi possibili ed immaginabili per innalzare il livello generale del nuoto canadese. La storia è recentissima. Lo scorso 5 febbraio, Titley ha riunito nel suo elegantissimo appartamento nel centro di Toronto alcuni dei migliori allenatori dell’Ontario. Tra una bibita e un panino, Titley ha chiamato questa riunione tra tecnici “Coaching Excellence Series”, in cui si condividono idee e si portano avanti progetti interessanti di sviluppo. “La migliore esperienza di apprendimento che ho avuto – ha detto Titley – è stata quella di imparare segreti da altri allenatori. Chiacchierare, stare insieme, condividere: sono tutti elementi che possono aiutarci a capire come migliorare il nostro lavoro ed ottenere successi”. Per procedere nel lavoro di gruppo, Titley ha adottato uno schema inventato da Bill Sweetenham, ex coach di Australia e Gran Bretagna ora in Nuova Zelanda, che riunii gli allenatori britannici in un meeting denominato “Coaches Challenge”. In cosa consiste? Ogni tecnico deve scrivere su un foglio bianco il proprio piano di allenamento e difendere la sua idea dalle domande degli altri, in modo tale da ricevere feedback – positivi o negativi – che aiutano a trovare l’idea migliore. I tecnici canadesi hanno apprezzato quest’idea, tant’è che lo stesso Tiley ha la seria intenzione di proseguire questi incontri con una cadenza regolare: “Pensavo fosse un’iniziativa di poco conto, invece sono stato letteralmente sopraffatto dall’interesse e dalla partecipazione – ha gonfiato il petto Titley – la cosa mi incoraggia a fare meglio e soprattutto spero che il tutto migliori i risultati del nuoto canadese”. E conclude: “La condivisione di idee aiuta a modificare il processo di pensiero, e questo farà la differenza”.  
 
petrocelli@swimbiz.it

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