Matteo il romano, Leoni “Gli atleti devono avere libertà di scelta, come all’estero”

Copyright foto: barbara allaria-Swimbiz.it

“Sirene romane” così le ha chiamate la Gazzetta dello Sport, ponendo alla base del prossimo trasferimento di Matteo Rivolta anche ragioni sentimentali. Non sarebbe il primo “trasloco di cuore” nella storia del nuoto azzurro “E tanti pensano che il motivo sia questa liaison con Ilaria Scarcella, ma onestamente è da qualche settimana che Matteo parlava della possibilità di allenarsi da un'altra parte - commenta a Swimbiz.it Gianni Leoni, tecnico del farfallista azzurro – può sembrare strano che un atleta cambi allenatore nell’anno olimpico, ma in Italia bisogna a abituarsi a non vedere la cosa come un dramma”. Cita un caso recente “Femke Heemskerk va da Lucas(leggi qui) col pieno appoggio del suo precedente tecnico, Marcel Wouda – e negli Stati Uniti – gli allenatori sono molto specializzati, perciò un atleta è più libero di scegliere il gruppo più adatto a lui”. Questo, a parere di Leoni, avviene perché all’estero il nuoto è incentrato sui tecnici “In Italia tutto è più in funzione del ‘club’, che spesso fa drammi se i ragazzi vogliono cambiare – d’altra parte – non tanto tra i big nostrani, quanto tra quelli di livello medio-alto, a volte vedo atleti cambiare tecnico anche se vanno forte. Ho paura che siano attratti dal miraggio di un maggior sostegno economico, quando si parla in realtà di 300-500 euro al mese”.
 
moscarella@swimbiz.it

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