Mattia, tutta un’altra rana

Copyright foto: la presse-fabio ferrari

 Segni distintivi in acqua: potente ,  dal preciso dna stilisticamente ranistico. Bordo vasca e fuori: low profile da atleta perbene e educato. Poche parole e misurate, per  il trevigiano de Roma Mattia Pesce, Fiamme Oro  "Sono tornato da vacanze molto lunghe" chiosa pensando al monointenso allenamento unico giornaliero che scandisce il suo allenamento al Forum di Roma " adesso nuoto e mi dedico alla preparazione fisica in un cocktail di 4 ore di seguito la mattina". Potenza e controllo, quello di Mirko Nozzolillo il suo tecnico " lavoriamo molto per aumentare i carichi, con balzi e bilancere carico fino a 100 kg, sembra più un lavoro per giocatori di Footbal americano, o come dice Mirko un allenamento più simile al canottaggio". Già , il duro lavoro del ranista, lo stesso ad alto rischio che ha portato all'infortunio di Fabio Scozzoli " certo noi testiamo sempre i nostri limiti, la rana lo impone, e spesso rischi di farti male". Un rischio da correre se vuoi decollare oltre la finale mondiale di questa estate a Barcellona "certo forse dovrei nuotare di più , ma dopo una mattinata ad alto carico il pomeriggio è destinato al recupero e al riposo". E il futuro? "Adesso pensiamo agli europei in corta, certo però che sulla rana bisogna fare anche altri ragionamenti. E mi auguro che chi si avvantaggia con la gambata a delfino venga punito. Troppi lo fanno in modo disonesto, ma poco o nulla interviene la tecnologia video a supporto dei giudici". La battaglia del Pesce è iniziata, prepariamoci
 
zicche@swimbiz.it

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