Mellouli si confessa: io, manipolato da un regime

Una medaglia da sola non fa la felicità di un uomo, ma per Oussama Mellouli l’oro londinese nei 10km fondo è stato una svolta. Talento cristallino fin da ragazzino (nel 2001 l’argento nei giochi del Mediterraneo) il tunisino confessa all’Equipe come fosse un mero strumento nelle mani dell'ex presidente Ben Ali “Una volta vinsi una medaglia e i ministri e ufficiali affermarono che il loro era il sistema che mi ha reso ciò che sono”. Il vero problema è che Mellouli era troppo giovane per rendersi conto di ciò che gli accadeva intorno “Dopo ogni gara non solo i giornalisti, ma anche il mio allenatore e i miei genitori mi ricordavano di ringraziare sempre Ben Alì. Solo dopo essere andato a studiare in America, capii che la Tunisia era sotto dittatura e che non è possibile vincere le elezioni col 90% dei voti”. Dopo la fuga di Ben Alì in Arabia Saudita il 14 gennaio 2011, a conclusione della "rivoluzione dei gelsomini" iniziata nel 2010, l’odio post-Alì si sfogò anche contro l’incolpevole Oussama “Iniziarono a girare voci false su di me: che erano sposato con la figlia di Ben Alì, persino che io fossi suo figlio! La gente per strada mi urlava che non ero più niente senza di lui a coprirmi le spalle”. Come d’incanto, l’oro di Londra ha cambiato tutto “Sapevo che avevo bisogno di un successo olimpico per riconquistare il rispetto del mio Paese. La storia sarebbe stata scritta in altro modo se a Londra fosse andata diversamente”. A volte una medaglia da sola può fare la felicità.
 
moscarella@swimbiz.it  

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