Non è mai tardi per l’antidoping, nuovi controlli sui test di Pechino 2008

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Il principio è semplice. Conservare i campioni di sangue e urine per poterli analizzare anche anni dopo la competizione, sfruttando i progressi scientifici ottenuti nel frattempo. L’anno scorso, il limite massimo di tempo per i nuovi esami è stato esteso da 8 a 10 anni “Ma, per quanto riguarda le Olimpiadi di Pechino 2008, abbiamo deciso di effettuare diversi ‘retest’ due anni prima del termine” annuncia, in un’intervista esclusiva all’Associated Press, il direttore medico dell’Internatonal Olympic Committee Richard Budgett. Sono previste pene retroattive come squalifiche e cancellazioni di record e medaglie. Centinaia di campioni, appartenenti ad atleti che hanno partecipato a Pechino 2008 e in lizza per le prossime Olimpiadi, ritestati. “Abbiamo collaborato con le federazioni nazionali per stilare una lista di coloro che ogni probabilità riusciranno a qualificarsi per Rio. Le analisi saranno completate nelle prossime settimane - scelta non semplice in sport come il nuoto, ancor prima dei vari trials olimpici e dove una squalifica o un giovane rampante possono stravolgere in un attimo le gerarchie – ma vogliamo preservare i Giochi di Rio 2016 da eventuali bari”. Per la stessa ragione, l’agenzia mondiale antidoping ha dato tempo fino al 18 marzo al laboratorio designato per effettuare i controlli a Rio 2016 per rimettersi in regola “Siamo fiduciosi che tutto si risolverà”. Anche alcuni campioni di Londra 2012 sono stati ritestati, ma per la maggior parte si attendono i futuri sviluppi nelle tecniche antidoping. C’è tempo fino al 2022.

 

moscarella@swimbiz.it

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