Olimpiadi made in China (mascottes comprese)

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La Cina mette nel mirino Rio 2016 non solo in vasca, ma anche per le opportunità di business. Molte sono le aziende cinesi che vogliono sfruttare le prossime Olimpiadi per entrare nel mercato sudamericano, un’espansione globale dettata dalla ricchezza e potenza dell’imprenditorialità dagli occhi a mandorla. Un’opportunità da sfruttare al meglio, vista la recessione economica e la continua agitazione politica. Una delle prime a introdursi nel mercato brasiliano, segnala l’International Business Times, è 361 Degrees  (361°), società di abbigliamento sportivo già sponsor della federnuoto cinese, che fornirà ai più di 100 mila persone le divise per il personale e i volontari. La Honav sarà il produttore e distributore dei souvenir ufficiali dei giochi olimpici. Per altro, com’è già successo alle Olimpiadi del 2008 e 2012, è anche produttore della mascotte ufficiale di Rio. Altre aziende hanno trovato opportunità attraverso l’evento, come le aziende Sany, XCMG e Zoomilion che hanno fornito attrezzature e macchinari per la costruzione degli impianti sportivi, mentre la Nunctech ha fornito le attrezzature di sicurezza. Ma queste non sono le uniche. Infatti, come dichiarato da Fernando Cotrim, responsabile acquisti per i giochi del 2016, al China Daily: “Stiamo trattando con altre aziende cinesi desiderose di supportare con i loro prodotti i Giochi”. A livello globale i rapporti economici tra i due Paesi ha comportato negli ultimi 3 anni un investimento di circa 35 miliardi di dollari, trasformando così la Cina nel principale partner commerciale del Brasile. Anche se nell’ultimo periodo, per colpa della svalutazione dello yen, è rallentata anche la domanda cinese nell’economia brasiliana, contribuendo a quella crisi che ha investito tutta l’economia verde-oro.
 
facchini@swimbiz.it

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