Oltre la vasca: una vita sott’acqua, una vita da record

Copyright foto: Swimbiz

L’acqua è l’elemento in cui i suoi dolori scompaiono, in cui il tempo scorre veloce come le correnti che lo fanno volare oltre i suoi limiti. Paolo De Vizzi lo scorso 29 giugno, ha stabilito il nuovo record di immersione prolungata, superando di oltre due ore quei 32 giri di lancette che un normodotato pensava di aver fissato per l’eternità. Già, perché Paolo è una vittima della strada: 17 anni fa in un incidente ha subito una grave lesione al midollo e i suoi arti inferiori ancora oggi stentano a sorreggerlo. Ha abbandonato metaforicamente la sua carrozzina in fondo al mare e si è imposto di dimostrare a tutti che l’unico ostacolo nella vita è la propria testa: “Con la volontà, la forza, la caparbietà, si può raggiungere qualsiasi traguardo. Non tanto per battere dei record, ma per superare i propri limiti”, così Paolo motiva la sua impresa, raccontata nel docufilm “La mia seconda vita da record” di Donatella Cervi e Lorenzo Venturini (clicca qui per vedere il trailer). Già detentore del record delle 20 ore sott’acqua, Paolo, sentendo di poter restare là sotto ancora un po’, si è spinto oltre. Per nove mesi, ogni domenica si è immerso nel mare di Santa Margherita di Nardò in Puglia, senza muta, senza aver dormito, per abituarsi alla sua più lunga giornata in immersione. Tanti gli hanno fatto compagnia in quelle 34 ore: ha giocato a dama, ha fatto foto, mangiato qualche frutto, ha anche schiacciato dei pisolini. I momenti difficili non sono mancati (alla 19^ ora è andato in ipotermia), ma la sua testa l’ha riportato a galla. Per la prossima impresa, per il prossimo record.
 
caminada@swimbiz.it
 
 

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