Phelps e i 200 farfalla: come arrivò a Londra, come arriva a Rio

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Se ne parlava ieri: i 200 farfalla alle Olimpiadi di Ro de Janeiro sono considerati una rivincita di Londra 2012(leggi qui) tra Michael Phelps  e Chad Le Clos. Quattro anni fa vinse il sudafricano, che entrò in finale col 2° tempo più rapido (1’54”34) dietro al giapponese Takeshi Matsuda (1’54”25), poi bronzo. Michael Phelps non accelerò in semifinale (1’54”53 4° tempo più veloce), prima di giocarsi tutto in finale, a 5 centesimi (1’53”01) dall’oro di Le Clos (1’52”96). Le differenze rispetto a Londra 2012 sono, sostanzialmente, tre:

  • A Rio i due erano nella stessa semifinale e, pur non da vicini di corsia, hanno potuto saggiarsi a vicenda
  • Stavolta è Chad Le Clos a entrare in finale dalla seconda linea’, col 4° tempo di accesso in finale (1’55”19). Phelps, di contro, ha inseguito (1’54”12) il leader di serata, l’ungherese Tamas Kenderesi (1’53”96)
  • E proprio la sfida allargata rappresenta la terza differenza. Il diciannovenne magiaro ha sparigliato le carte, sulla cima del mucchio in batteria e in semifinale e col dubbio se in finale sentirà le vertigini oppure ci prenderà gusto. Non è certamente un outsider il connazionale Laszlo Cseh, candidato all’oro di diritto per curriculum e per l’oro mondiale dello scorso anno. Rispetto ai tre sopracitati era nella prima semifinale, sornione col 3° tempo in 1’55”18

Inoltre, Michael Phelps arrivava a Londra 2012 da campione olimpico e mondiale in carica. Stavolta non va per difendere un titolo, ma per riconquistarlo.

moscarella@swimbiz.it

P.s. Con premesse del genere, lo spettacolo in vasca è assicurato:

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