Flavia, una rugbista nella testa del Setterosa

Copyright foto: flavia sferragatta

E’ entrata da poco nel mondo della pallanuoto, ma già nota le somiglianze con la sua antica passione. Il rugby l’ha vissuto sul campo e in panchina, prima d’intraprendere gli studi di psicologia. Per poi ritrovare, a bordovasca, un altro sport di squadra e di lotta “Anche se nella pallanuoto i confini tra lecito e illecito sui contatti sono più sfumati e ogni tanto tocca controllare l’esuberanza dei giocatori” scherza a Swimbiz.it Flavia Sferragatta, psicologa sportiva che segue il Setterosa. Per il ritorno alle Olimpiadi, la palla ovale ha anche ‘emulato’ le calottine passando a 7 giocatori, ma l’Italia non è riuscita a qualificarsi. E tra sport maschile e femminile, ci sono più somiglianze o differenze? “Spesso in Italia si tende a ‘far finta’ che tutto sia uguale e si applicano modelli maschili anche in campo femminile, ma ci sono specificità di cui bisogna tener conto. E non vale solo per le differenze di genere: sarebbe assurdo, ad esempio, pretende che una squadra resti identica col passare degli anni”. Anche le motivazioni possono cambiare “In fondo, lo sport agonistico maschile e femminile in Italia è trattato in modo molto diverso, anche giuridicamente”.  La collaborazione col Setterosa è partita col piede giusto, visto il bronzo della nazionale femminile del Ct Fabio Conti ai recenti Europei di Belgrado “Ma quel che conta è andare per gradi, sviluppare obiettivi tecnici e agonistici una gara per volta, senza l'ansia della meta finale. E le ragazze sono state subito ricettive”. Passo dopo passo, inseguendo Rio 2016 “Per me sarebbe la prima Olimpiade, dovrei prepararmi psicologicamente anch’io”.
 
moscarella@swimbiz.it

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