Le buone Nuotizie

Il punto acquatico - L'editoriale del direttore Christian Zicche

Il commento del direttore: Ieri l’assegno in più alla Fin, oggi il 50% in meno al Presidente del Coni

Copyright foto: LaPresse

Una salva di buone notizie in due giorni non è cosa da poco. La prima riguarda il vil denaro, che poi tanto vil non è perché di questi periodi hai voglia a fare sport senza spicci. Sempre a parlare di “minori” ed evidenti entrate rispetto al nababbo mondo dorato del calcio, che comunque mettila come vuoi è sempre il motore, nel bene e nel male, di tutto. Pallone che da ieri avrà meno (dal Coni) a buon uso tra gli altri della nostra sempre presente piscina, che il milione in più dal signor Bonaventura (sempre lui Coni) lo prende come Federazione dai buoni risultati, ma si va ad acqua e quando bisogna riscaldarla certo un contributo in più non è niente male. Nostra perché il mondo dell’acqua è un tutt’uno di passioni e di risultati, e che mondo sarebbe senza tutta quella gloria natatoria post europeo enunciata pure dal Renzi a cui 23 medaglie europee, le ultime, hanno dato una corsia di paragoni, il nuoto come esempio, degna del valore di questo sport. E la seconda buona nuotizia? Oggi era il giorno dell’appello, della Caf per la giustizia sportiva: e sul banco dei ricorrenti c’era il presidente Coni (e Aniene, la società natatoria, tra l’altro, più forte d’Italia) Giovanni Malagò, “daspato” con 16 mesi di interdizione della disciplinare Fin . Una situazione quanto meno paradossale, questa. Per un presidente Coni che qualche settimana fa era al Cio a New York. Il peso della condanna si è ridotto a otto mesi, meno pesante forse per il Cio, ma certo sempre imbarazzante. Cosa ci auguriamo nell’attesa delle motivazioni nuove (trenta giorni) e nell’attesa della Cassazione sportiva? Che di cinquanta in cinquanta, si giunga alla libera entrata bordo vasca del Presidente Malagò. E che si ritorni a parlare solo di medaglie.
 
zicche@swimbiz.it

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